Roma – Gli abitanti di Cartagine non erano strettamente imparentati con quelli della cultura fenicia, che aveva contribuito a fondare la civiltà. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature, condotto dagli scienziati della Reichman University, del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology e della Harvard Medical School. Il team, guidato da Ilan Gronau, Harald Ringbauer e David Reich, ha analizzato i genomi antichi di 210 individui. I risultati, commentano gli esperti, fanno luce sui fattori che hanno plasmato le origini dei Cartaginesi e la loro cultura. I Fenici, spiegano gli esperti, erano un’antica civiltà marittima del Levante. Durante il primo millennio a.C., questi popoli fondarono numerose colonie, tra cui Cartagine, in quella che oggi è la moderna Tunisia. I Cartaginesi, noti anche come popolo punico, adottarono la cultura fenicia, nella lingua e nella religione. Tuttavia, si sa poco del loro patrimonio genetico, inclusa l’entità degli spostamenti tra la patria fenicia levantina e altri insediamenti. Per far luce su queste dinamiche, i ricercatori hanno esaminato il genoma antico in 210 individui, rinvenuti in 14 importanti siti nel Levante, in Nord Africa, nella Penisola Iberica, in Sicilia, in Sardegna e a Ibiza. Gli autori hanno scoperto che i punici avevano pochissima ascendenza genetica derivante dai loro fondatori culturali levantini. I dati suggeriscono che i Fenici avevano trasmesso la loro cultura alle popolazioni di ascendenza completamente diversa, apportando un contributo genetico praticamente nullo. Da ultimo, l’indagine evidenzia che i punici presentavano elevati livelli di diversità genetica. Questo, concludono gli scienziati, suggerisce che si unissero con popolazioni provenienti da luoghi lontani, prevalentemente dalla Sicilia e dalla Grecia.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Cartaginesi e Fenici non erano parenti stretti
(23 Aprile 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).