Roma – I ricercatori ugandesi stanno trasformando gli scarti degli steli di banana in tessuti, extension per capelli e assorbenti igienici, consentendo alla nazione dell’Africa orientale di trarre vantaggio dalla crescente domanda globale di fibre sostenibili. Questo secondo quanto riportato da SciDev. Il progetto Banatex-EA (Banana Textiles in East Africa) della Busitema University, nell’Uganda orientale, ha creato una fibra di banana filabile che può essere utilizzata nella produzione tessile, rappresentando un’alternativa al cotone e ai materiali sintetici. Il responsabile del progetto, Edwin Kamalha, docente di ingegneria tessile all’università, afferma che l’iniziativa fornirà una fonte di reddito supplementare per gli agricoltori. “La fibra di banana condivide numerose proprietà interessanti con il cotone, la nostra fibra tessile naturale più utilizzata” Ha affermato Kamalha “È una pianta che genera molti rifiuti e se le persone riescono a sfruttarli per guadagnare un reddito extra, ciò che una volta veniva scartato può trasformarsi in una risorsa preziosa”. Il team di ricerca ha iniziato la sua ricerca nel marzo 2024. Ha ricevuto un finanziamento di circa 3 miliardi di scellini ugandesi dall’Uganda National Council for Science and Technology nell’ambito della Science Granting Councils Initiative (SGCI). Ulteriore supporto è arrivato da partner come il Foreign, Commonwealth and Development Office del Regno Unito. Le banane sono una delle colture alimentari di base più diffuse in Uganda, coltivate da circa tre quarti degli agricoltori. Tuttavia, una quantità significativa delle piante raccolte diventa scarto post-raccolta. Un ostacolo importante per il progetto Banatex-EA è stato rendere la fibra di banana adatta alla produzione tessile. “La fibra di banana – spiega Kamalha – è naturalmente rigida e grossolana, il che rende più difficile la sua filatura in filo”. Il suo team si è concentrato sullo sviluppo di tecniche per ammorbidire la fibra, rendendola più simile al cotone. Questo ha permesso loro di produrre fibre di banana filabili per tessuti ed extension per capelli. Per commercializzare questi prodotti, i ricercatori hanno collaborato con TEXFAD, un produttore tessile ugandese. Stanno inoltre collaborando con l’Uganda National Bureau of Standards per sviluppare standard qualitativi ufficiali per i prodotti in fibra di banana. Le ricerche condotte dai Laboratori nazionali di ricerca agricola hanno individuato varietà specifiche che si prestano meglio alla produzione di fibre. Abdullah Kaggwa, coordinatore del progetto presso i laboratori, ha dichiarato: “Abbiamo sperimentato prodotti utilizzando varietà di banana esistenti. È emerso chiaramente, tuttavia, che la nostra varietà autoctona, Musa o Kayinja, ha dato i risultati migliori”. La varietà Kayinja, utilizzata localmente per preparare la bevanda di banana, ha dimostrato di avere fibre più resistenti e un aspetto più lucido, il che la rende più gradevole alla vista e ideale per prodotti come tessuti e capelli. Inoltre, ha prodotto più fibre durante l’estrazione rispetto ad altre varietà. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Africa, dalle fibre di banana ottenuti tessuti e extension per capelli
(6 Maggio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla