Valentina Di Paola

Scoperta una mummia austriaca, è conservata benissimo

(2 Maggio 2025)

Roma – In una chiesa austriaca è stata scoperta una mummia eccezionalmente ben conservata, stata sepolta attraverso un insolito metodo di imbalsamazione. A descrivere questo curioso ritrovamento uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine, condotto dagli scienziati della Ludwig-Maximilians-Universität. Il team, guidato da Andreas Nerlich, ha scoperto che il corpo analizzato apparteneva probabilmente a Franz Xaver Sidler von Rosenegg, vicario di una parrocchiale locale, morto nel 1746, nella cripta della chiesa di San Tommaso a Blasenstein, in Austria. Per secoli, molte culture in tutto il mondo hanno imbalsamato i propri defunti, spesso per motivi religiosi, adottando metodi diversi per la conservazione dei corpi. Il gruppo di ricerca ha condotto analisi approfondite, tra cui TAC, autopsia focale e datazione al radiocarbonio.

La parte superiore del corpo della mummia era completamente intatta, mentre gli arti inferiori e la testa mostravano un notevole degrado post-mortem. Sono stati individuati diversi materiali accumulati nella cavità addominale e pelvica. Dopo aver aperto il corpo, il team ha rilevato schegge di legno di abete rosso, frammenti di rami e tessuti diversi, tra cui lino e canapa. Gli scienziati ritengono che sia stata proprio questa miscela di materiali a mantenere la mummia in così buone condizioni. “Il legno e i ramoscelli – aggiunge Nerlich – hanno assorbito gran parte del fluido presente nella cavità addominale. L’analisi tossicologica ha evidenziato tracce di cloruro di zinco, un agente fortemente essiccante. Questo metodo di imbalsamazione è diverso dai sistemi più noti, in cui il corpo viene aperto per prepararlo. In questo caso, tuttavia, i materiali per l’imbalsamazione venivano inseriti per via rettale”. I ricercatori osservano che questo approccio potrebbe essere stato molto diffuso, ma non riconosciuto nei casi in cui i processi di decomposizione post-mortem in corso potrebbero aver danneggiato la parete corporea, impedendo così la realizzazione delle manipolazioni. All’interno del corpo, è stata trovata anche una piccola sfera di vetro con dei fori, probabilmente una reliquia di origine monastica. Le analisi hanno poi evidenziato che il corpo apparteneva a un religioso, deceduto tra i 35 e i 45 anni, probabilmente tra il 1734 e il 1780. Questi dati sono compatibili con le informazioni note a riguardo di Franz Xaver Sidler von Rosenegg, vicario della parrocchiale locale. Analisi approfondite hanno inoltre mostrato che il corpo seguiva una dieta di alta qualità, a base di cereali, prodotti animali e pesce. Verso la fine della sua vita, potrebbe aver sperimentato carenze alimentari, probabilmente dovute alla Guerra di Successione Austriaca. L’assenza di segni significativi di stress sullo scheletro corrisponde alla vita di un sacerdote privo di attività fisica intensa. C’erano anche evidenze di una lunga abitudine al fumo e di tubercolosi polmonare”. (30Science.com)

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).