Roma – In uno scavo effettuato a Taiwan è stata rinvenuta una mandibola di un ominide appartenente al lignaggio denisoviano. A scoprirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati dell’Università di Copenhagen e del National Museum of Natural Science. Il team, guidato da Takumi Tsutaya, ha eseguito una serie di indagini e analisi paleoproteomiche dei resti fossili di una mascella individuata nel canale di Penghu al largo di Taiwan.

Un robusto individuo maschio di Denisova camminava sotto il sole splendente durante il Pleistocene a Taiwan. Questa illustrazione è stata disegnata da Cheng-Han Sun.
I risultati, commentano gli esperti, forniscono prove molecolari dirette che i Denisova occupavano climi diversi, dalle fredde montagne siberiane alle calde e umide latitudini subtropicali di Taiwan. Identificati per la prima volta in una grotta in Siberia, gli uomini di Denisova erano strettamente imparentati con i Neanderthal, e si incrociavano sia con loro che con gli esseri umani moderni, ma finora erano stati documentati solo in Siberia e sull’altopiano tibetano. I resti analizzati nell’ambito dell’indagine sono stati recuperati tramite dragaggio del fondale marino insieme a vari fossili animali.

Si può osservare come si estenda il mare poco profondo.
Credito
Takumi Tsutaya
Utilizzando un’antica analisi proteomica, i ricercatori hanno estratto proteine dalle ossa e dallo smalto dentale, recuperano 4.241 residui di amminoacidi, due dei quali erano varianti proteiche specifiche dei denisoviani. Secondo gli scienziati, queste varianti sono rare nelle popolazioni umane moderne ma hanno una frequenza più elevata nelle regioni associate all’introgressione genetica dei denisoviani. In aggiunta, concludono gli autori, l’analisi morfologica ha rivelato una struttura mascellare robusta, con grandi molari e strutture radicali distintive, caratteristiche che coincidono con i tratti osservati negli esemplari tibetani. (30Science.com)