30Science.com

Dall’olio da frittura esausto a nuovi modelli di business

(20 Marzo 2025)

Roma – Nell’ambito del progetto PNRR iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, l’Università Ca’ Foscari Venezia ha avviato il progetto “Sustainable Business Models for Tourism with a Culture-Based Approach”, che esplora il concetto di scarto sia in termini fisici che simbolici. Un team multidisciplinare guidato dalla ricercatrice Chiara Carolina Donelli sta analizzando il legame tra turismo e sostenibilità, concentrandosi sugli oli esausti della ristorazione e sulla loro trasformazione in materiali sostenibili.

Per testare le loro ricerche, i ricercatori hanno organizzato Living Lab sperimentali, coinvolgendo comunità locali e stakeholder del settore turistico. Il primo di questi laboratori si è svolto a Venezia l’11 e il 12 marzo 2025, presso la sede della Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati, con la partecipazione di chef, ristoratori e creativi. L’obiettivo era esplorare l’uso di un bio-polimero ottenuto dall’olio esausto e il suo possibile impiego in nuovi modelli di business circolari.

Il primo giorno, l’artista Elena Mazzi ha guidato un laboratorio interdisciplinare, invitando i partecipanti a condividere esperienze personali legate alla cucina. Giovani studenti dell’IPSEOA Andrea Barbarigo, accompagnati da un docente, hanno raccontato aneddoti e presentato oggetti simbolici della loro tradizione culinaria. Successivamente, hanno immaginato e disegnato utensili innovativi che sentivano mancanti nella loro esperienza ai fornelli, combinando creatività e funzionalità.

Il secondo giorno, il focus si è spostato sulle applicazioni del bio-polimero derivato dall’olio esausto. Ristoratori veneziani hanno proposto una serie di possibili impieghi, tra cui piatti, contenitori, sottobicchieri, cestini da picnic e utensili da cucina. Tra i partecipanti della giornata figurano i rappresentanti dei ristoranti: “Pietra Rossa”, “Nevodi”, “Barena Bianca”, “Ai Do Leoni”, “Tocia!”, “Orient Experience” e “Riva del Vin”.

In rappresentanza del team di ricerca, agli incontri erano presenti Chiara Carolina Donelli, Francesca Pangallo, Margherita De Luca, Olga Tzatzadaki, Federica Alabiso, Linda Armano e Matteo Baldan.

Il Living Lab di Venezia ha dimostrato come il concetto di scarto possa essere riconsiderato e trasformato in opportunità creative e sostenibili. Per ampliare la ricerca e confrontare le dinamiche di due territori con impatti turistici differenti, un Living Lab analogo verrà organizzato a Colle Santa Lucia e Livinallongo, nelle Dolomiti Bellunesi, a giugno.

Questa località, caratterizzata da un turismo stagionale e dal rischio di spopolamento, offrirà un contesto complementare rispetto a Venezia, simbolo di overtourism. L’obiettivo sarà esplorare nuove soluzioni sostenibili che valorizzino le economie locali, riducano gli sprechi e coinvolgano la comunità nel ripensare il proprio rapporto con il turismo e le risorse ambientali.

I risultati di questi laboratori confluiranno in un libro d’artista, che raccoglierà idee, testimonianze e spunti progettuali, contribuendo a promuovere un turismo più etico e consapevole. Il progetto dimostra come arte, ricerca e comunità possano dialogare per ripensare il futuro del turismo e della sostenibilità ambientale. (30Science.com)

Gallery

30Science.com
Agenzia di stampa quotidiana specializzata su temi di scienza, ambiente, natura, salute, società, mobilità e tecnologia. Ogni giorno produciamo una rassegna stampa delle principali riviste scientifiche internazionali e quattro notiziari tematici: Scienza, Clima & Natura, Salute, Nuova Mobilità e Ricerca Italiana contatti: redazione@30science.com + 39 3492419582