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Antichi ominidi non sceglievano le pietre a caso per fare armi

(13 Gennaio 2025)

Roma – Un nuovo studio pubblicato su PLOS ONE esplora i processi decisionali dei primi ominidi tra 1,6 e 1,0 milioni di anni fa negli altopiani etiopi. Il progetto è guidato dal Dott. Eduardo Paixão dell’Università dell’Algarve e fa parte di un progetto di ricerca internazionale guidato dalla Prof. ssa Erella Hovers e dal Dott. Tegenu Gossa dell’Istituto di Archeologia dell’Università Ebraica di Gerusalemme. La ricerca esamina come i primi esseri umani selezionavano e utilizzavano vari tipi di rocce come strumenti a percussione. I risultati gettano luce sulle capacità cognitive e adattive dei primi costruttori di utensili e sulle loro interazioni con le risorse naturali.

La ricerca si concentra sul sito archeologico di Melka Wakena , negli altopiani etiopi, uno dei primi siti noti di occupazione umana ad altitudini elevate. Le prove suggeriscono che i primi ominidi hanno preso decisioni strategiche basate su fattori quali idoneità della roccia, durevolezza ed efficienza. L’esclusiva ambientazione ad alta quota di Melka Wakena offre preziose informazioni su come i primi esseri umani si sono adattati ad ambienti difficili. Utilizzando tecniche avanzate di imaging digitale, tra cui scansione 3D e fotogrammetria, il team di ricerca ha prodotto modelli estremamente dettagliati che mostrano l’effetto dell’uso sugli utensili in pietra. Questi modelli hanno permesso un’analisi precisa dei modelli di usura e delle alterazioni superficiali, rivelando che le proprietà delle materie prime hanno avuto un impatto significativo su queste alterazioni, anche in condizioni di utilizzo identiche. I risultati suggeriscono che i primi ominidi valutavano attentamente le proprietà dei materiali quando creavano utensili, dimostrando un notevole grado di lungimiranza tecnologica e adattabilità.

La Prof. ssa Erella Hovers ha commentato: “I nostri risultati suggeriscono che i primi esseri umani non raccoglievano pietre a caso. Stavano prendendo decisioni complesse su quali materiali avrebbero meglio soddisfatto le loro esigenze prevedibili, dimostrando un alto livello di pianificazione anticipata e sofisticatezza cognitiva”.

Il sito di Melka Wakena, attualmente oggetto di scavi da parte del Prof. Hovers e del Dott. Gossa, funge da finestra vitale sulle prime pratiche di fabbricazione di utensili acheuleane. Gli esperimenti sono stati condotti in collaborazione con il Laboratory for Traceology and Controlled Experiments (TraCEr) di Monrepos, in Germania, e l’Interdisciplinary Center for Archaeology and Evolution of Human Behavior (ICArEHB) dell’Università di Algarve. Questi sforzi interdisciplinari hanno stabilito una base di riferimento quantificabile per comprendere le decisioni tecnologiche prese dagli ominidi del Pleistocene in Africa.

Questa ricerca segna la prima fase di un ambizioso progetto che mira ad approfondire la nostra comprensione delle prime tecnologie umane. Studi futuri incorporeranno ulteriori analisi sperimentali e archeologiche per esplorare ulteriormente la complessa relazione tra selezione delle materie prime e innovazione tecnologica.

Analizzando l’interazione tra proprietà delle materie prime e produzione di utensili, lo studio fornisce preziose informazioni sulle origini evolutive dell’ingegno umano, offrendo una nuova prospettiva sulle capacità cognitive dei nostri antichi antenati.(30Science.com)

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