Roma – Cresce il contributo del settore agricolo alla produzione di energia da fonti rinnovabili (FER). Tra queste, si segnala il ruolo crescente giocato dalla produzione di biogas, con oltre 2.000 impianti (rispetto ai 150 del 2007) e una produzione che ci colloca al secondo posto in Europa e al quarto nel mondo. E’ quanto emerge dall’Annuario dell’Agricoltura italiana 2023, il prodotto istituzionale di più lunga tradizione che documenta lo stato del settore in Italia, realizzato dal CREA con il suo Centro Politiche e Bioeconomia. Da segnalare anche il fatto che il settore agricolo italiano abbia realizzato una riduzione nell’ultimo trentennio delle proprie emissioni climalteranti (-19%), ed è attualmente responsabile dell’8,4% delle emissioni settoriali a livello dell’UE, un valore considerevolmente più basso del contributo del nostro paese al valore della produzione agricola dell’intera UE (12,8%). Menzione particolare per le foreste, che ricoprono circa il 37% della superficie territoriale italiana, protagoniste nella cura del territorio, nel presidio delle aree interne, nella conservazione della biodiversità, oltre che nella regolazione delle emissioni climalteranti e nei servizi ecosistemici. Il patrimonio boschivo risulta, tuttavia, largamente sottilizzato, con un tasso di prelievo della massa legnosa pari a circa il 27% per il 2023, contro una media europea all’incirca doppia, da cui deriva anche la forte dipendenza dall’estero nell’approvvigionamento di materie prime legnose, legname e semilavorati. “Come Masaf e come governo – spiega il Sottosegretario MASAF Patrizio Giacomo La Pietra – abbiamo lavorato duramente in questi due anni per cambiare la percezione del mondo agricolo derivante dal Green Deal, restituendo agli agricoltori il ruolo che compete loro, ossia quello di custodi dell’ambiente. Da Bruxelles arrivano finalmente segnali positivi e ci aspettiamo che si torni a credere nell’agricoltura come strumento di tutela del territorio, anche grazie ad approcci innovativi quali possono essere i distretti biologici nelle aree protette, paradigma di una via percorribile per garantire sostenibilità ambientale e sostenibilità economica dell’agricoltura”. Dal punto di vista della dimensione sociale, emerge come l’agricoltura italiana, al di là della tradizionale funzione di produzione di cibo, sia sempre più orientata a rispondere proattivamente ad alcuni bisogni fondamentali espressi dalla società civile. Basti pensare alle sempre più diffuse esperienze di agricoltura sociale, alle attività di inclusione socio-lavorativa di persone con disagi e agli interventi realizzati sulle terre confiscate alle mafie. Da segnalare, inoltre, l’impegno per garantire un lavoro equo, dignitoso e libero da sfruttamenti, tramite lo strumento della condizionalità sociale attuato all’interno della politica agricola. Si conferma rilevante la spesa pubblica per il settore agricolo: circa 13 miliardi di euro, corrispondenti a un peso del 34% del valore aggiunto settoriale e del 17,7% della produzione vendibile (media del triennio 2021-2023). Il 60% del sostegno proviene da risorse UE, il restante 25% da fondi nazionali e il 15% regionali. Il quadro di provenienza dei fondi rende evidente il ruolo cruciale del Piano Strategico della PAC nazionale per il periodo 2023-2027. Nell’allocazione delle risorse del PSP, l’Italia affronta la sfida della sostenibilità in tutte le sue dimensioni anche se, rispetto alla media UE, pone maggiore attenzione ai temi economici. Da sottolineare che, nel primo anno di attuazione del PSP, gli strumenti di gestione del rischio per far fronte alle perdite in caso di avversità atmosferiche e calamità naturali, sono tra gli interventi che hanno realizzato i più elevati livelli di spesa. Anche la spesa regionale (Indagine sulla Spesa pubblica in agricoltura del CREA), sottolinea l’attenzione verso i cambiamenti climatici: la voce per le calamità naturali nel periodo 2018-2022 ha pesato sulla spesa agricola regionale per il 6,3% in media (era il 4% nel 2019). (30Science.com)
Valentina Arcovio
Nel 2023 crescono rinnovabili nel settore agroalimentare
(19 Dicembre 2024)
Valentina Arcovio