Lucrezia Parpaglioni

Prova della più antica scrittura alfabetica conosciuta in una città siriana

(25 Novembre 2024)

Roma – Ciò che sembra essere la prova di una delle scritture alfabetiche più antiche della storia umana è stata rinvenuta incisa su cilindri di argilla della lunghezza di un dito, rinvenuti in una tomba in Siria. A farne la scoperta un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University. I risultati sono stati presentati giovedì 21 novembre nel corso del convegno annuale dell’American Society of Overseas Research. Secondo i ricercatori, la scrittura, datata intorno al 2400 a.C., precede di circa 500 anni le altre scritture alfabetiche note, ribaltando le convinzioni degli archeologi sull’origine degli alfabeti, sul modo in cui vengono condivisi tra le società e su cosa ciò potrebbe significare per le prime civiltà urbane. “Gli alfabeti hanno rivoluzionato la scrittura rendendola accessibile a persone che non appartenevano alla famiglia reale e all’élite sociale”, ha detto Glenn Schwartz, professore di archeologia alla Johns Hopkins University, che ha scoperto i cilindri di argilla. “La scrittura alfabetica ha cambiato il modo in cui le persone vivevano, pensavano e comunicavano”, ha affermato Schwartz. “E questa nuova scoperta dimostra che le persone stavano sperimentando nuove tecnologie di comunicazione molto prima e in un luogo diverso da quello che avevamo immaginato prima d’ora”, ha continuato Schwartz. Archeologo del Vicino Oriente, Schwartz studia come si sono sviluppate le prime aree urbane in tutta la Siria e come sono emerse città più piccole nella regione. Con i colleghi dell’Università di Amsterdam, ha codiretto uno scavo archeologico durato 16 anni a Tell Umm-el Marra, uno dei primi centri urbani di medie dimensioni che sono insorti nella Siria occidentale. A Umm-el Marra, gli archeologi hanno scoperto tombe risalenti all’antica età del bronzo. Una delle tombe meglio conservate conteneva sei scheletri, gioielli d’oro e d’argento, utensili da cucina, una punta di lancia e vasi di ceramica intatti. Accanto alla ceramica, i ricercatori hanno trovato quattro cilindri di argilla leggermente cotta con quella che sembra essere una scrittura alfabetica. “I cilindri erano perforati, quindi immagino una corda che li lega a un altro oggetto per fungere da etichetta”, ha spiegato Schwartz. “Forse descrivono in dettaglio il contenuto di un recipiente, o forse da dove proviene il recipiente, o a chi apparteneva”, ha aggiunto Schwartz. “Senza un mezzo per tradurre la scrittura, possiamo solo fare delle ipotesi”, ha sottolineato Schwartz. Utilizzando tecniche di datazione al carbonio-14, i ricercatori hanno confermato l’età delle tombe, dei manufatti e degli scritti. “In precedenza, gli studiosi pensavano che l’alfabeto fosse stato inventato in Egitto o nei dintorni, in un periodo successivo al 1900 a.C.”, ha dichiarato Schwartz. “Ma – ha proseguito Schwartz – i nostri reperti sono più antichi e provengono da un’area diversa sulla mappa, il che suggerisce che l’alfabeto potrebbe avere una storia di origine completamente diversa da quella che pensavamo”. (30Science.com)

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Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.