Roma – Puntare sull’assorbimento del carbonio da parte di fonti naturali come le foreste non permetterà di fermare il riscaldamento globale. E’ quanto ammoniscono gli autori di un nuovo studio condotto dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Oxford e pubblicato su Nature. I cosiddetti “pozzi naturali” di assorbimento del carbonio come foreste e oceani svolgono un ruolo fondamentale per moderare l’impatto delle emissioni attuali e ridurre le concentrazioni di CO2 atmosferica. Tuttavia, governi e aziende stanno sempre di più puntando su questi “pozzi” per la lotta al cambiamento climatico piuttosto che sulla riduzione delle emissioni e sullo stoccaggio sotto terra del carbonio. Gli autori sostengono che questa strategia sia fallimentare e invitano a ridefinire l’obiettivo di emissioni nette a zero, utilizzando il concetto di Geological Net Zero che prevede che ogni tonnellata di emissioni di CO2 sia compensata solo dallo stoccaggio geologico di una tonnellata equivalente. Il professor Myles Allen , del Dipartimento di fisica dell’Università di Oxford, che ha guidato lo studio, riassume: “Stiamo già contando sulle foreste e sugli oceani per ripulire le nostre emissioni passate, la maggior parte delle quali derivano dalla combustione di cose che abbiamo estratto dal terreno. Non possiamo aspettarci che compensino anche le emissioni future. Entro la metà del secolo, qualsiasi carbonio che esce ancora dal terreno dovrà tornare giù, in uno stoccaggio permanente. Questo è Geological Net Zero”. La professoressa Kirsten Zickfeld della Simon Fraser University nella British Columbia, Canada, co-autrice e responsabile di uno degli altri documenti del 2009 sulle emissioni nette zero, afferma: “È un’ipotesi comune che rimuovere il carbonio dall’atmosfera per compensare la combustione di combustibili fossili sia efficace quanto non bruciare combustibili fossili in primo luogo. Non lo è. Compensare l’uso continuato di combustibili fossili con la rimozione del carbonio non sarà efficace se la rimozione è già considerata parte del ciclo naturale del carbonio e se il carbonio non è immagazzinato in modo permanente. A meno che non riusciamo ad aumentare la trasparenza nella rendicontazione nazionale dei gas serra e nella definizione degli obiettivi, le compensazioni diventeranno parte del problema anziché parte della soluzione”.(30Science.com)