Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Scienziati svelano mistero del miracolo della pesca miracolosa

(4 Novembre 2024)

Roma – Gli scienziati hanno scoperto una possibile spiegazione del miracolo della pesca miracolosa di Gesù. I ricercatori guidati dall’Israel Oceanographic & Limnological Research hanno dato conto dei propri risultati su Water Resources Research . La Bibbia descrive il miracolo come il mezzo con il quale Cristo trasformò i falliti tentativi di pesca dei pescatori in enormi bottini che sfamarono le loro comunità per settimane. Secondo la tradizione il tutto sarebbe avvenuto sul lago di Kinneret in Israele, dove predicò Gesù. Il nuovo studio ha scoperto che un fenomeno naturale che si verifica in determinati periodi dell’anno potrebbe aver avuto un ruolo. I ricercatori hanno trovato che nelle profondità del bacino idrico del lago Kinneret i livelli di ossigeno sono molto più bassi. Ciò è dovuto all’aumento della proliferazione di fitoplancton, che blocca l’ossigeno , causando la morte per soffocamento dei pesci. Nel 2012 sono stati individuati due eventi in cui migliaia di pesci morti sono affiorati in superficie lungo 2,4 miglia della riva del lago. I ricercatori hanno scritto: “Il nostro studio potrebbe spiegare la comparsa di un gran numero di pesci facili da raccogliere vicino alla riva, come descritto nelle narrazioni bibliche”. La pesca miracolosa si sarebbe verificata in due occasioni secondo il racconto biblico e compare nei libri di Luca e Giovanni: una nel 27 d.C., prima della resurrezione, e una dopo la resurrezione nel 29 d.C. I miracoli avvennero presso il lago di Tiberiade, che si ritiene corrisponda al biblico Mare di Galilea aapunto il lago di Kinneret menzionato nel Nuovo Testamento. In un racconto, Gesù ordinò a Simon Pietro, un pescatore che quella notte non aveva preso alcun pesce, di gettare di nuovo la rete in acqua. Pietro obbedì a Gesù e pescò così tanti pesci che le reti quasi si ruppero, tanto che dovettero chiedere aiuto a un’altra barca per portare i pesci a riva. In Giovanni 21:11, la Bibbia descrive la scena, dicendo: “Simon Pietro salì a bordo e trascinò la rete a riva. Era piena di 153 grossi pesci, ma nonostante fossero così tanti, la rete non si squarciò.” Gesù apparve nuovamente ai suoi discepoli dopo la sua resurrezione nel Vangelo di Giovanni e ripeté il miracolo ordinando loro di gettare la rete sul lato destro della barca, ottenendo così un altro grosso bottino. I ricercatori si sono prefissati di scoprire cosa avrebbe potuto consentire ai pescatori di accedere facilmente a migliaia di pesci. Hanno posizionato dei sensori nel lago per monitorare le temperature nella colonna d’acqua, la direzione e la velocità del vento; i dati hanno suggerito che i bassi livelli di ossigeno nell’acqua erano dovuti ai forti venti che soffiavano da ovest. Il lago Kinneret è un lago caldo-monomittico, ovvero la sua temperatura superficiale non scende mai sotto i 4 gradi Celsius e si separa in strati d’acqua con temperature diverse a causa della differenza di densità dell’acqua. Questo processo, chiamato stratificazione termica, si verifica due volte l’anno e mescola lo strato superiore più caldo con quello inferiore più freddo, fornendo ossigeno e sostanze nutritive all’intero lago. Entro quattro-sei settimane dalla stratificazione termica che si verifica tra marzo e aprile, il lago Kinneret diventa anossico, ovvero sostanzialmente privo di ossigeno e incapace di sostenere la maggior parte della vita acquatica. Secondo lo studio, nel 2012 i ciprinidi zooplanctivori, ovvero le specie ittiche più abbondanti nel lago, sono stati rinvenuti lungo le rive del lago, ma sono stati rinvenuti anche alcuni pesci morti di grandi dimensioni, tra cui carpe, pesci gatto, tilapia e barbi. Secondo i ricercatori, questo fenomeno non è insolito e si è verificato anche nel lago Erie e nell’estuario del fiume Neuse, nella Carolina del Nord. Tuttavia, ciò avviene con parsimonia, con l’episodio al lago Kinneret segnalato solo altre due volte nell’aprile 2007 e nei primi anni del 1900. La data esatta non è stata registrata. Lo studio afferma che questi “eventi di moria dei pesci si verificano solo negli anni in cui si verificano intense fioriture primaverili di fitoplancton”. Il fitoplancton è un’alga microscopica che utilizza la luce solare per produrre il proprio cibo, ma quando una specie si riproduce rapidamente, può produrre tossine che creano zone morte prive di ossigeno, le quali possono uccidere i pesci. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla