Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Un metodo rivoluzionario rimuove le sostanze PFAS dall’acqua

(7 Ottobre 2024)

Roma – I ricercatori dell’Università di Oxford Brookes hanno ideato un metodo rivoluzionario per affrontare una delle minacce ambientali più persistenti al mondo: le sostanze chimiche tossiche nelle riserve idriche globali. Hanno sviluppato una nuova macchina chiamata reattore idrodinamico che utilizza bolle che si formano e collassano a causa di cambiamenti di pressione, un processo chiamato cavitazione. Il reattore rimuove dall’acqua sostanze tossiche perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS), note anche come “sostanze chimiche eterne”. I loro risultati sono stati dettagliati sul Chemical Engineering Journal. La rimozione delle sostanze chimiche PFAS dalle fonti idriche è una sfida globale. Vengono rilasciate nelle fonti idriche attraverso le acque reflue industriali, le discariche contenenti prodotti contaminati, le acque reflue domestiche, i liquami e i deflussi agricoli. Il professor Iakovos Tzanakis, specializzato in materiali ingegneristici presso Oxford Brookes e uno dei ricercatori principali del nuovo studio, ha affermato: “Una volta che l’acqua contaminata viene rilasciata nei fiumi, nei laghi e nei mari, alla fine si infiltra nelle nostre riserve idriche pubbliche, inclusa l’acqua potabile domestica. La nostra sfida è stata trovare un modo efficace per trattare l’acqua per rimuovere le sostanze chimiche PFAS in modo sostenibile e su larga scala”. Il professor Tzanakis ha affermato: “Finora, i metodi per rimuovere i PFAS dall’acqua sono stati costosi e hanno richiesto molto tempo, utilizzando sostanze chimiche e sono stati limitati alla scala di laboratorio. Ma la ricerca che ho condotto con il mio collega, il dottor Morteza Ghorbani, ha identificato una potenziale soluzione”. Il loro reattore utilizza un liquido in rapido movimento in spazi molto piccoli per creare e far scoppiare numerose piccole bolle, un processo che aiuta a purificare l’acqua. Il professor Tzanakis ha affermato: “Questa tecnologia ha il potenziale per rivoluzionare il trattamento delle acque reflue, rendendolo più sicuro e sostenibile per le comunità di tutto il mondo. I progressi nella cavitazione idrodinamica verde forniscono un’alternativa scalabile ai metodi attuali, superandone i limiti”. Quando il reattore a cavitazione idrodinamica ecologico ed efficiente dal punto di vista energetico è stato testato presso l’impianto di trattamento delle acque reflue di Hammarby Sjöstad in Svezia, i risultati sono stati di gran lunga migliori del previsto. Il reattore ha raggiunto un tasso di degradazione di quasi il 36 per cento di 11 varianti comuni di PFAS in soli 30 minuti, senza aver bisogno di sostanze chimiche aggiuntive. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla