Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Un nuovo cemento può rendere biocompatibili le opere costiere dell’uomo

(24 Settembre 2024)

Roma – Un nuovo cemento per rendere biocompatibili le opere costiere dell’uomo che possono avere serie ripercussioni sugli ecosistemi. E’ quanto sviluppato da un team di ricercatori della Southeast University e della Università dell’Accademia cinese delle scienze che ha pubblicato i propri risultati su Biointerphases. “È necessario sviluppare nuovi materiali di substrato per ridurre gli effetti della tossicità biologica sugli organismi marini”, ha affermato l’autore Xiaolin Lu. Gli attuali blocchi per le barriere artificiali sono costruiti utilizzando cemento con un pH altamente alcalino di +12, che è dannoso per il biofilm sulle superfici della barriera. Il biofilm è composto da microrganismi come batteri, alghe e funghi. Il team ha iniziato con un cemento di calcare e argilla che si indurisce sott’acqua. Al cemento sono stati aggiunti due tipi di trattamenti: poliacrilammide, una resina sintetica utilizzata nel trattamento delle acque, e chitosano, una forma di zucchero ricavata dai gusci di gamberi e altri crostacei. I due trattamenti sono stati mescolati al cemento per formare il substrato oppure sono stati spruzzati sul cemento precedentemente indurito come trattamento superficiale. I campioni trattati in massa e in superficie sono stati testati per la resistenza meccanica e la crescita di biofilm e coralli. I campioni, insieme a un controllo di cemento semplice, sono stati collocati in una vasca marina e trattati con colture di biofilm e coralli trapiantati. Dopo due giorni, il biofilm è stato trovato attivo e in buona crescita sui campioni trattati in superficie. Dopo 30 giorni, la crescita del biofilm è stata maggiore sui campioni trattati in superficie, un po’ meno sui campioni trattati in massa e significativamente meno sul campione di controllo di cemento.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla