Lucrezia Parpaglioni

Nuovi studi rileggono origini della domesticazione

(16 Maggio 2025)

Roma – Gettata nuova luce su come modelli evolutivi simili, quali l’aumento delle dimensioni dei grani, siano emersi indipendentemente in tutta l’Eurasia, aprendo nuove questioni sui processi di domesticazione paralleli. Lo rivela uno studio guidato da Robert Spengler, dell’Istituto Max Planck di Geoantropologia, riportato su Philosophical Transactions of the Royal Society B Biological Sciences. La ricerca suggerisce che la domesticazione non sia un evento unico o isolato, ma un fenomeno complesso e diffuso su vasta scala geografica e temporale.

In un articolo correlato, Spengler e collaboratori affrontano la mancanza di una definizione condivisa di domesticazione, un problema che influenza profondamente le interpretazioni scientifiche del fenomeno. Basandosi su diverse definizioni pubblicate, gli autori sostengono che la domesticazione è probabilmente avvenuta senza un’intenzione umana deliberata, ma come risultato di processi evolutivi inconsci e incrementali, proponendo la necessità di una nuova definizione che rifletta questa complessità e gradualità. “La domesticazione è il fondamento della civiltà moderna; comprendere come essa si sia realmente sviluppata, attraverso specie, regioni e millenni, rimodella il nostro senso di cosa significhi essere umani oggi”, ha detto Spengler. La ricerca archeologica continua a fornire preziosi spunti sulle relazioni a lungo termine tra uomo, piante e animali, offrendo insegnamenti che potrebbero guidare pratiche più sostenibili nel presente e nel futuro. Questi studi si inseriscono in un contesto più ampio di ricerca sulla domesticazione, che vede il processo come un fenomeno evolutivo lento e graduale, caratterizzato da selezione artificiale e modificazioni genetiche progressive, come evidenziato anche nelle analisi della domesticazione dei cereali nel Vicino Oriente e nella diffusione delle colture attraverso l’Eurasia. La comprensione di questi processi è essenziale per ricostruire la storia dell’agricoltura e della civiltà umana, nonché per riflettere sulle sfide ambientali e sociali contemporanee.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.