Lucrezia Parpaglioni

I giardini ben progettati hanno il potere di rilassarci

(16 Maggio 2025)

Roma – Nei giardini ben progettati lo sguardo degli osservatori si muove più rapidamente e copre un’area più ampia del campo visivo rispetto a quanto avviene in un giardino meno curato. Lo rivela un recente studio internazionale guidato da Seiko Goto, architetto del paesaggio presso l’Università di Nagasaki, e Karl Herrup, neurobiologo dell’Università di Pittsburgh, pubblicato su Frontiers in Neuroscience. La squadra di ricerca ha indagato gli effetti rilassanti dell’osservazione di giardini ben progettati, concentrandosi sul celebre giardino Murin-an di Kyoto.

Il giardino Murin-an di Kyoto visto da un edificio da giardino. Foto: Ueya Kato Zoen.
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Ueya Kato Zoen

Durante una giornata di manutenzione nel 2023, i ricercatori hanno avuto accesso esclusivo al giardino Murin-an e, in parallelo, hanno utilizzato un giardino meno curato dell’Università di Kyoto come controllo. Sedici studenti hanno osservato ciascun giardino per sette minuti, mentre venivano monitorati i movimenti oculari, la frequenza cardiaca e l’umore prima e dopo l’esperienza. Il pattern di movimento oculare emerso dallo studio è risultato associato a una riduzione della frequenza cardiaca e a un miglioramento dell’umore. Secondo Goto, la qualità del progetto e della manutenzione del giardino induce lo spettatore a spostare lo sguardo in cerca di dettagli, come alberi ben potati e superfici curate, favorendo così un coinvolgimento visivo intenso e rilassante. “Questa dinamica visiva, caratteristica dei giardini panoramici giapponesi, guida l’attenzione dell’osservatore lungo traiettorie orizzontali, favorendo una risposta fisiologica di rilassamento”, ha detto Herrup. “Tutti i partecipanti hanno riferito di sentirsi più sereni e di desiderare di tornare a visitare Murin-an rispetto al giardino universitario, confermando l’effetto calmante e rigenerante di un ambiente paesaggistico curato”, ha aggiunto Herrup. Gli autori suggeriscono che il posizionamento degli elementi progettuali è cruciale per suscitare questi effetti benefici: nel Murin-an, elementi come acqua, pietre e alberi sono disposti in modo da guidare lo sguardo lungo tutto il campo visivo, mentre nel giardino di controllo l’attenzione si concentra prevalentemente al centro. I risultati, secondo Goto e Herrup, potrebbero avere ricadute anche in ambito terapeutico, ad esempio per il supporto a persone affette da malattie neurodegenerative, e suggeriscono che i giardini giapponesi potrebbero essere valorizzati come strumenti di cura mentale, non solo come beni di lusso. Gli autori riconoscono alcuni limiti dello studio, come il numero ristretto di partecipanti e la loro omogeneità, in quanto il camione era composto da tutti studenti, ma sottolineano che ricerche parallele suggeriscono effetti simili anche in popolazioni più eterogenee. In conclusione, la ricerca evidenzia come l’osservazione di giardini progettati con attenzione ai dettagli possa produrre benefici immediati e misurabili sul benessere psicofisiologico degli osservatori, grazie a specifiche dinamiche di movimento oculare e coinvolgimento visivo.(30Science.com)

 

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.