Roma – Cresce in modo costante il volume dei rifiuti radioattivi detenuti nel nostro Paese, con un aumento di oltre 2.638 m3 dal 2013 al 2023, pari all’8,79%. L’incremento è dovuto alla crescita dei rifiuti radioattivi generati da attività di ricerca, mediche ed industriali, oltre che a quelli derivanti dallo smantellamento in corso presso le installazioni nucleari e dalle attività di caratterizzazione, trattamento e condizionamento dei rifiuti radioattivi, che vanno ad aggiungersi a quelli lasciati in eredità dalle passate attività nucleari.
Questi rifiuti radioattivi (32.663,1 m3 al 31 dicembre 2023) attualmente sono stoccati presso 62 depositi temporanei, in attesa del loro conferimento al Deposito Nazionale il cui processo di localizzazione, ai sensi del D. Lgs. n.31/2010, è ancora in corso. Le strutture di stoccaggio temporaneo sono oggetto delle azioni di vigilanza dell’Ispettorato, al fine di garantire il cosiddetto “stoccaggio sicuro” ossia la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi ivi presenti, assicurando secondo un approccio graduato, l’allineamento dei depositi sia ai criteri di sicurezza previsti dalle guide tecniche ISIN, sia ai requisiti di riferimento riconosciuti a livello internazionale.
Questa e molteplici altre tematiche saranno oggetto della conferenza dal titolo “ISIN, dall’esperienza pregressa ai nuovi scenari per garantire efficienza e sicurezza”, che si terrà a Roma il prossimo 6 maggio.
Nel corso della giornata, alla presenza di ospiti istituzionali e del mondo dell’impresa, ci saranno momenti di confronto e riflessione su temi di attualità come, in primis, il dibattito sulle politiche energetiche del Paese e sul possibile ritorno alla produzione di energia nucleare. La conferenza sarà soprattutto un’occasione preziosa per l’Ispettorato, a circa 10 anni dalla sua istituzione, per presentare le proprie molteplici attività, tra le quali proprio la gestione dei rifiuti radioattivi sul territorio nazionale.
I dati relativi al volume e attività dei rifiuti radioattivi detenuti nel nostro Paese sono aggiornati, annualmente, dall’ISIN e riportati nell’“Inventario nazionale dei rifiuti radioattivi”. Il documento comprende informazioni di dettaglio anche nel merito del combustibile esaurito e delle sorgenti dismesse, e viene elaborato con informazioni relative a volumi, masse, caratteristiche fisiche, chimiche e radiologiche, caratteristiche dei contenitori e condizioni di stoccaggio dei rifiuti (disponibile al link https://www.isinucleare.it/it/pubblicazioni/inventario-nazionale-dei-rifiuti-radioattivi).
L’Inventario è predisposto sulla base dei dati che i diversi operatori, ai quali compete la responsabilità primaria della detenzione e gestione in sicurezza dei rifiuti stessi, trasmettono al sistema informatico dell’Ispettorato denominato STRIMS (Sistema per la Tracciabilità dei Rifiuti radioattivi, dei Materiali radioattivi e delle Sorgenti di radiazioni ionizzanti).(30Science.com)