Roma – Compiuto un significativo avanzamento nel progetto RoboBee, un microrobot volante ispirato agli insetti, che ora è dotato di un sistema di atterraggio innovativo ispirato alle tipule, insetti noti per i loro atterraggi morbidi e aggraziati, attraverso lo sviluppo di un set di lunghe zampe articolate che permettono al RoboBee di decelerare e atterrare delicatamente su superfici diverse, come foglie o terreni rigidi, proteggendo così i fragili attuatori piezoelettrici utilizzati per il volo.
Lo studio è stato condotto da una squadra di ricerca guidata da Robert Wood, professore presso la Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences, SEAS, con la collaborazione di Harry Lewis e Marlyn McGrath. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science Robotics. Questo miglioramento è stato reso possibile grazie a un controller aggiornato, che gestisce la transizione dal volo all’atterraggio minimizzando gli effetti destabilizzanti causati dai vortici d’aria generati dal battito delle ali, fenomeno noto come effetto suolo. La scelta delle zampe è stata ispirata alla morfologia delle tipule, la cui struttura articolata consente di ammortizzare efficacemente l’impatto con il suolo. La ricerca ha coinvolto anche esperti di biologia evolutiva per studiare la locomozione degli insetti e tradurre questi principi in soluzioni ingegneristiche. Attualmente, il RoboBee è ancora collegato a sistemi di controllo esterni, ma il gruppo di ricerca punta a sviluppare un robot completamente autonomo con sensori e alimentazione integrata, capace di volare, atterrare e operare senza cavi. Le potenziali applicazioni di questa tecnologia includono il monitoraggio ambientale, la sorveglianza in situazioni di emergenza e l’impollinazione artificiale, aprendo nuove frontiere nella robotica micrometrica ispirata alla natura. (30Science.com)