Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Nell’Impero Romano le battaglie erano legate ai lunghi periodi di siccità

(18 Aprile 2025)

Roma – Le battaglie nell’Impero Romano d’Occidente erano profondamente legate alle condizioni del clima e in particolare al susseguirsi di periodi di siccità prima delle battaglie stesse. Questo è quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Cambridge e pubblicato su Climatic Change. I ricercatori si sono concentrati nello specifico sulla “Cospirazione dei Barbari“, un momento cruciale nella storia della Britannia romana. Secondo lo studio le scorribande di Pitti, Scotti e Sassoni durante la “Cospirazione”, che misero in ginocchio quella parte dell’Impero furono favorite da un lungo periodo di siccità e cattivi raccolti che probabilmente innescò delle rivolte delle guarnigioni sul vallo di Adriano oltre a favorire in generale gli attacchi dei barbari. Guardando più latamente a tutto l’Impero Romano d’Occidente, gli autori hanno scoperto che “Per 59 battaglie avvenute nell’Impero d’Occidente, si registra un aumento significativo degli anni che hanno superato la soglia climatica ‘secca’ prima dell’’anno del conflitto’” “Analogamente – continuano – il verificarsi di anni ‘estremamente’ caldi è aumentato negli anni precedenti il conflitto, come mostrato dai due registri di temperatura indipendenti” “Sebbene inferiore alla variazione associata alle condizioni idroclimatiche precedenti a queste battaglie, è evidente un legame tra estati calde e conflitto. Questi risultati dimostrano che le battaglie nel tardo Impero d’Occidente erano, il più delle volte, precedute da condizioni calde e secche, mentre gli anni del conflitto presentavano tipicamente condizioni più fresche e umide”. Gli studiosi sono giunti alle loro conclusioni esaminando – in particolare per quel che riguarda la “Congiura dei Barbari” – gli anelli di accrescimento delle querce per ricostruire i livelli di temperatura e precipitazioni nella Britannia meridionale durante e dopo la “Congiura dei Barbari” del 367 d.C. Combinando questi dati con i resoconti romani, i ricercatori sono giunti alla conclusione che le gravi siccità estive del 364, 365 e 366 d.C. siano state una forza trainante in questi eventi cruciali. Tatiana Bebchuk, del Dipartimento di Geografia di Cambridge, ha affermato: “Il rapporto tra clima e conflitti sta diventando sempre più chiaro ai nostri giorni, quindi queste scoperte non sono importanti solo per gli storici. Le condizioni climatiche estreme portano alla fame, che può portare a sfide sociali, che alla fine portano a veri e propri conflitti”.(30Science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla