Lucrezia Parpaglioni

Crema solare, vestiti e grotte potrebbero aver aiutato l’Homo sapiens a sopravvivere

(16 Aprile 2025)

Roma – L’Homo sapiens di circa 41.000 anni fa potrebbe aver utilizzato protezioni solari naturali, abiti su misura e grotte per sopravvivere durante un periodo di indebolimento del campo magnetico terrestre, noto come l’escursione geomagnetica di Laschamps. Lo rivela uno studio condotto dall’Università del Michigan, pubblicato su Science Advances. La squadra di ricerca ha ricostruito in 3D l’interazione tra il campo magnetico terrestre e il plasma solare durante questo evento, dimostrando che il campo magnetico si ridusse di circa il 90% rispetto all’attuale intensità, permettendo a radiazioni ultraviolette dannose di raggiungere la superficie terrestre in Europa e Nord Africa. Questo indebolimento avrebbe esposto gli esseri umani a livelli elevati di radiazioni solari nocive, mentre le aurore boreali si sarebbero viste a latitudini insolitamente basse. In questo contesto, l’Homo sapiens sembra aver sviluppato strategie di adattamento come l’uso intensificato dell’ocra, un pigmento naturale con proprietà protettive simili a quelle della crema solare, e la confezione di abiti su misura che fornivano calore e protezione dai raggi UV. L’uso delle grotte come rifugi avrebbe ulteriormente contribuito a ridurre l’esposizione alle radiazioni. Questi comportamenti, non evidenziati nei Neanderthal, potrebbero aver favorito la sopravvivenza e la diffusione dell’Homo sapiens in Europa e Asia, mentre i Neanderthal scomparivano circa 40.000 anni fa. Lo studio sottolinea inoltre che, se un evento simile accadesse oggi, avrebbe gravi conseguenze sulle infrastrutture tecnologiche moderne, ma evidenzia anche come la vita umana sia stata capace di adattarsi a condizioni ambientali molto diverse da quelle attuali, con implicazioni per la ricerca di vita su altri pianeti.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.