Roma – “E’ stato qualcosa di straordinario”, così Giulio Zuccaro, responsabile scientifico del Centro di competenza della Protezione Civile Nazionale PLINIVS e Professore Ordinario di “Scienza delle Costruzioni” presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha commentato il lavoro fatto per la raccolta dati sugli edifici nella zona di rischio bradisismico dei Campi Flegrei, lavoro che ha visto presso la Camera dei Deputati, un riconoscimento ufficiale con la premiazione dei professionisti che fanno parte della Struttura tecnica nazionale (Stn) e che su base volontaria hanno prestato la loro opera, proprio per raccogliere questi dati. Il prof. Zuccaro, che come responsabile scientifico del Centro PLINIVS è stato al vertice di questa operazione, ha sottolineato come i dati siano stati raccolti, con competenza, dopo un periodo di adeguata formazione, utilizzando strumenti all’avanguardia e in tempi davvero celeri. Nel giro di circa tre mesi, ha spiegato il professore, sono stati raccolti dati su 8.000 edifici andando a integrare i dati raccolti negli anni passati su 4.000 edifici: “Ne abbiamo tratto – ha continuato – sulla base delle statistiche e delle conoscenze del passato delle valutazioni di vulnerabilità speditive su ciascun edificio, quindi noi abbiamo un dato puntuale su ciascun edificio, speditivo perché la raccolta dati è stata condotta solo dall’esterno non potendo entrare dentro, non potendo avere dei particolari specifici, però questa è una raccolta dati che noi facciamo abitualmente quando si parla di valutazioni a scala territoriale”. E ha aggiunto: “Essendo questa valutazione speditiva è stata opportuno spalmarla a livello aerale, quindi abbiamo sovrapposto al territorio una griglia con delle celle di 250 metri per 250 metri, e abbiamo tirato fuori un indice di concentrazione di vulnerabilità, indicando che in questa cella specifica ci sono tot edifici vulnerabili, qualcuno meno, qualcuno meno ancora e così via. Questo indice dovrebbe poi indirizzare gli approfondimenti che nel DL 140 sono previsti che verranno fatti in una seconda parte”. Oltre a indirizzare gli sforzi di mappatura di questa seconda fase questi risultati già hanno consentito una prima stima dei fondi che saranno necessari per la messa in sicurezza degli edifici secondo le strategie, sottolinea Zuccaro, che verranno individuate dalla politica. Ma, altrettanto importante il professore ha chiarito che: “Noi stiamo già lavorando con il Dipartimento della Protezione Civile per mettere a frutto questa raccolta dati, non solo per gli intenti del DL140, ma anche per alcuni specifici obiettivi della pianificazione di emergenza, come la sicurezza dei percorsi di evacuazione e l’individuazione delle aree di ammassamento”. Prospettive di utilizzazione di questi dati che – conclude Zuccaro – si moltiplicheranno anche in futuro, segnando l’importanza del lavoro fatto. (30Science.com)
Campi Flegrei, premiati i professionisti per la raccolta dati sugli edifici a rischio