Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Africa, strade migliori promuovono una maggiore diversità alimentare

(2 Gennaio 2025)

(Roma – La costruzione di strade migliori che permettano l’accesso ai mercati regionali, dovrebbe essere una priorità in Africa per promuovere una dieta diversificata tra la popolazione e con essa un miglioramento della salute generale. E’ quanto sostengono gli autori di uno studio guidato dall’Università di Bonn e pubblicato su Nature Food. Secondo gli studiosi la costruzione di infrastrutture per un più semplice accesso ai mercati locali dovrebbe avere la priorità anche sull’adozione di colture diversificate presso i singoli agricoltori. I ricercatori basano le loro conclusioni su di una serie di sondaggi condotti tra 90.000 famiglie in Africa, la maggior parte delle quali vive grazie alla coltivazione di piccoli appezzamenti di terreno. I dati sono stati raccolti tra il 2008 e il 2022 in Etiopia, Malawi, Niger, Nigeria, Tanzania e Uganda. L’analisi degli alimenti consumati dalle famiglie contadine ha mostrato che i mercati sono nella maggior parte dei casi già oggi più importanti per una dieta sana rispetto alla produzione alimentare delle singole famiglie. In media, la produzione propria rappresenta solo circa un terzo degli alimenti consumati nelle famiglie contadine analizzate. Più le famiglie vivono vicine a un mercato locale, più la loro dieta risulta ricca. Ciò è risultato vero per tutti e sei i paesi coperti dalla ricerca. “Lo studio ha dimostrato – spiegano gli autori – che l’accesso ai mercati locali e regionali è di vitale importanza per una dieta di buona qualità. Tuttavia, in molte aree c’è ancora una mancanza di infrastrutture idonee. Le strade per raggiungere il mercato sono spesso così in cattive condizioni che il viaggio richiede molto tempo e alcuni prodotti si rovinano o si danneggiano durante il tragitto”. I ricercatori raccomandano quindi di dirigere gli sfori pubblici e privati verso il miglioramento delle strade, anche eventualmente mettendo da parte gli interventi per aumentare la diversità delle colture nei singoli campi, che possono risultare addirittura controproducenti, riducendo la specializzazione e la produttività. (30SCience.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla