Roma – Grazie all’Intelligenza Artificiale (IA) è possibile monitorare la presenza di sostanze chimiche nocive nei fiumi monitorandone gli effetti sulle minuscole pulci d’acqua (Daphnia). ‘ quanto emerge da uno studio guidato dall’Università di Birmingham e pubblicato su Environmental Science & Technology. Il team di ricerca ha lavorato con scienziati del Research Centre for Eco-Environmental Sciences (RCEES), in Cina, e dell’Hemholtz Centre for Environmental Research (UFZ), in Germania, per analizzare campioni di acqua dal sistema del fiume Chaobai vicino a Pechino. Questo sistema fluviale riceve inquinanti chimici da diverse fonti, tra cui quelle agricole, domestiche e industriali. Il team di ricerca ha utilizzato le pulci d’acqua (Daphnia) come organismi di prova nello studio perché questi piccoli animali sono estremamente sensibili ai cambiamenti della qualità dell’acqua e condividono molti geni con altre specie, il che li rende ottimi indicatori di potenziali pericoli ambientali. “Il nostro approccio innovativo – spiega il dott. Xiaojing Li, dell’Università di Birmingham (UoB) e autore principale di questo studio – sfrutta la Daphnia come specie sentinella per scoprire potenziali sostanze tossiche nell’ambiente. Utilizzando metodi di intelligenza artificiale, possiamo identificare quali sottoinsiemi di sostanze chimiche potrebbero essere particolarmente dannosi per la vita acquatica, anche a basse concentrazioni che normalmente non desterebbero preoccupazioni”. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
IA scopre rischi chimici nascosti nei fiumi
(20 Dicembre 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla