Valentina Di Paola

UK, più di 3000 ossa età del bronzo rivelano una strage e tracce di cannibalismo

(16 Dicembre 2024)

Roma –  All’inizio dell’età del bronzo, in Gran Bretagna, si consumò un delitto atroce, per cui più di 37 individui vennero uccisi, massacrati e probabilmente consumati, prima di essere gettati in un pozzo profondo 15 metri. A ricostruire l’accaduto uno studio, pubblicato sulla rivista Antiquity, condotto dagli scienziati dell’Università di Oxford. Il team, guidato da Rick Schulting, ha analizzato più di 3000 ossa risalenti all’età del bronzo, rinvenute nel sito di Charterhouse Warren, in Inghilterra. Scoperti negli anni ’70 in un pozzo, questi frammenti appartenerono a uomini, donne e bambini, probabilmente rappresentativi di una comunità. I resti testimoniano un atto di violenza interpersonale della preistoria britannica: le persone furono infatti uccise brutalmente e probabilmente consumate nel tentativo di disumanizzazione da parte dei nemici. Il massacro, sostengono gli esperti, potrebbe essere una forma di vendetta a seguito di un’offesa, il che contrasta con le ipotesi precedenti di una Gran Bretagna antica sostanzialmente pacifica. Nell’isola sono stati rinvenuti centinaia di scheletri umani risalenti a un periodo compreso tra il 2500 e il 1500 a.C., ma ci sono poche evidenze di conflitti così violenti, specialmente in questo periodo. “Charterhouse Warren è piuttosto insolito – afferma Schulting – perché dipinge un quadro molto più fosco del periodo rispetto a quanto ipotizzato in precedenza”. I ricercatori hanno trovato numerosi tagli e fratture da corpo contundente sulle ossa, con indizi associati a una forma di cannibalismo. Le prove di morte violenta, senza alcuna evidenza di colluttazione, suggeriscono che le vittime siano state colte di sorpresa. Secondo la ricostruzione degli studiosi, i carnefici si nutrirono dei corpi allo scopo di disumanizzarli. Le motivazioni alla base di una tale forma di violenza non sono note, ma le conoscenze attuali suggeriscono una motivazione sociale. “Questi risultati – conclude Schulting – dipingono il quadro di un popolo preistorico per il quale i presunti affronti e i cicli di vendetta potevano sfociare in azioni sproporzionatamente violente. Questa situazione è, purtroppo, familiare da tempi più recenti. Charterhouse Warren è uno di quei rari siti archeologici che sfida il modo in cui pensiamo al passato e rappresenta un promemoria importante delle capacità umane di compiere atrocità”. (30Science.com)

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Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).