Roma – La modifica di un batterio ha permesso di rivoluzionare il settore delle manipolazioni genetiche delle piante, aprendo la porta a una serie di miglioramenti del mondo vegetale in particolare di fronte alla minaccia incombente del cambiamento climatico. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla Gyeongsang National University e pubblicato su Horticulture Research. Nel settore dell’editing genetico il batterio Agrobacterium è da tempo utilizzato per innestare modifiche genetiche nelle piante. Questa procedura tuttavia è tutt’altro che semplice e spesso non porta i risultati sperati. Ora gli autori del nuovo studio hanno dotato questo “invasore” batterico di potenti strumenti per sconfiggere la resistenza delle piante, aprendo nuove possibilità in agricoltura e nella ricerca genetica.
Nello specifico hanno sviluppato una serie di sistemi vettoriali ternari “super-infettivi” che dotano l’Agrobacterium di enzimi per scomporre le molecole di difesa delle piante. Neutralizzando l’acido salicilico, l’etilene e il GABA, questi vettori trasformano gli ambienti vegetali ostili in terreni accoglienti per la distribuzione genetica. Questo approccio ha già portato a notevoli miglioramenti nell’efficienza del trasferimento e dell’editing genico. Il team di ricerca ha progettato sei diverse varianti di vettori, ciascuna messa a punto per disarmare le difese delle piante in un modo unico. Testandole su colture come Cannabis sativa e pomodoro, hanno visto risultati senza precedenti: una variante, Tv-VS, ha aumentato l’efficienza dell’editing del genoma fino a 18 volte e ha stabilizzato i tassi di trasformazione di 2,5 volte. “Questo rappresenta un passo rivoluzionario nella biotecnologia vegetale”, ha spiegato il dott. Jin-hee Jeong, uno degli autori principali. “Superando il sistema immunitario delle piante, possiamo apportare modifiche genetiche in modo più efficiente, anche nelle colture più difficili. Le potenziali applicazioni per l’agricoltura e la biotecnologia sono enormi”.Le implicazioni di questo progresso potrebbero rimodellare l’agricoltura sostenibile. Con un editing genetico più efficiente, gli agricoltori potrebbero presto vedere colture che rendono di più, resistono allo stress ambientale e offrono maggiori benefici nutrizionali. (30Science.com)