Roma – Piantare “isole di alberi” diversi all’interno delle piantagioni di palma da olio può accelerare il recupero della biodiversità in queste regioni. E’ quanto emerge da uno studio guidato dall’università di Gottinga e pubblicato su Science. Secondo i risultati, questo approccio potrebbe essere la chiave per riabilitare paesaggi degradati dominati da monocolture e trasformarli in ecosistemi forestali tropicali diversificati, resilienti e funzionali. Molte foreste tropicali in tutto il mondo si stanno trasformando in piantagioni di monocolture su larga scala, degradando notevolmente gli ecosistemi più ricchi di biodiversità della Terra. Ciò è particolarmente vero nelle foreste del sud-est asiatico, che hanno subito una conversione su larga scala in piantagioni di palma da olio africana, con conseguente grave perdita di biodiversità e riduzione della funzionalità dell’ecosistema. Mentre la rigenerazione naturale su larga scala può supportare il recupero delle foreste, i metodi di ripristino assistito come la piantagione di alberi richiedono più risorse ma possono accelerare la rigenerazione.
Le isole di alberi, piccole macchie di vegetazione autoctona piantate all’interno di paesaggi degradati o agricoli, rappresentano un approccio equilibrato, che aiuta la dispersione dei semi, migliora i microclimi e supporta la successione ecologica senza piantagioni estese. Le isole arboree possono migliorare la biodiversità locale e i servizi ecosistemici, come l’impollinazione e il controllo dei parassiti, che si riversano nelle aree vicine. Inoltre, quando le piantagioni non sono più produttive, l’espansione e l’unione delle isole arboree possono ripristinare aree forestali più grandi. Tuttavia, la progettazione ottimale delle isole arboree e la misura in cui la strategia può ripristinare la diversità evolutiva e funzionale rimanevano incerte. Per rispondere a questi problemi, gli autori del nuovo studio hanno valutato il recupero della biodiversità in un esperimento di ripristino su larga scala condotto in una piantagione industriale di palma da olio a Sumatra, in Indonesia. Hanno creato 52 isole arboree con dimensioni e diversità arborea variabili all’interno di paesaggi dominati dalla palma da olio. Secondo i risultati, le isole arboree più grandi e diversificate hanno avuto più successo nel promuovere il ripristino di specie autoctone. Secondo i risultati, sei anni dopo la loro creazione, le isole arboree hanno permesso lo sviluppo di 2.788 piante legnose da 58 specie che abbracciano varie famiglie di piante e strategie ecologiche. Gli alberi piantati hanno migliorato anche la crescita riducendo lo stress ambientale e creando microhabitat vari che hanno supportato specie, in particolare animali che disperdono i semi, con diverse esigenze e funzioni ecologiche. (30Science.com)