Valentina Di Paola

Nei sigilli nuovi indizi sulle prime scritture della Mesopotamia

(5 Novembre 2024)

Roma – Le origini della scrittura in Mesopotamia sembrano risiedere nelle immagini impresse da antichi sigilli cilindrici su tavolette di argilla e altri manufatti. A questa curiosa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Antiquity, condotto dagli scienziati dell’Università di Bologna. Il team, guidato da Silvia Ferrara, ha analizzato le correlazioni tra una serie di disegni incisi su cilindri risalenti a circa seimila anni fa e alcuni dei segni nella scrittura proto-cuneiforme emersi nella città di Uruk, situata in quello che oggi è l’Iraq meridionale, intorno al 3000 a.C. Questo lavoro, commentano gli autori, apre nuove prospettive sulla comprensione della nascita della scrittura e potrebbe contribuire alla scoperta di nuove conoscenze sul significato delle incisioni e a decifrare molti ideogrammi ancora sconosciuti. “Il salto concettuale dal simbolismo antecedente alla scrittura fino a quest’ultima – spiega Ferrara – rappresenta uno sviluppo significativo nelle tecnologie cognitive umane. L’invenzione della scrittura segna la transizione tra preistoria e storia, e i risultati di questo studio colmano questo divario illustrando come alcune immagini preistoriche tarde siano state incorporate in uno dei primi sistemi di scrittura inventati”.

Diagrammi di segni proto-cuneiformi e dei loro precursori da sigilli pre-letterati
Credito
Per gentile concessione di CDLI – Cuneiform Digital Library Initiative

Una tra le prime città a sorgere in Mesopotamia, Uruk fu un centro di immensa importanza per tutto il quarto millennio a.C., esercitando la sua influenza su una vasta regione che si estendeva dal sud-ovest dell’Iran alla Turchia sud-orientale. In questa zona vennero creati i sigilli cilindrici. Solitamente realizzati in pietra e incisi con una serie di disegni, questi strumenti venivano arrotolati su tavolette di argilla, lasciando un’impronta impressa del disegno. A partire dalla metà del IV millennio a.C., i sigilli cilindrici vennero utilizzati come parte di un sistema contabile per tracciare la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di vari beni di consumo, in particolare prodotti agricoli e tessili.

Fotografia di tavoletta protocuneiforme che mostra i segni discussi nell’articolo.
Per gentile concessione di CDLI – Cuneiform Digital Library Initiative

 

In questo contesto, riportano gli autori, nasce una forma arcaica di scrittura composta da centinaia di segni pittografici, più della metà dei quali rimangono indecifrati fino ad oggi. I ricercatori si sono interrogati sulla relazione tra le immagini dei sigilli e la comparsa delle prime forme di scrittura nella regione. Per rispondere a questo interrogativo, il team ha confrontato sistematicamente i disegni sui cilindri con i segni protocuneiformi, cercando correlazioni che potessero rivelare relazioni dirette sia nella forma grafica che nel significato. “Il nostro approccio – commentano Kathryn Kelley e Mattia Cartolano, colleghi e coautori di Ferrara – ci ha permesso di identificare una serie di disegni correlati al trasporto di tessuti e ceramiche, che in seguito si sono evoluti nei corrispondenti segni proto-cuneiformi. I nostri risultati dimostrano che i disegni incisi sui sigilli cilindrici sono direttamente collegati allo sviluppo del proto-cuneiforme nell’Iraq meridionale”. “Allo stesso tempo – conclude Ferrara – il nostro lavoro suggerisce che il significato originariamente associato ai disegni è stato integrato in un sistema composito di scrittura”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).