Roma – Una tecnologia rivoluzionaria che sfrutta la potenza del materiale nucleare per le missioni spaziale: questo il centro dell’attività di una nuova start-up, chiamata Perpetual Atomics, figlia dell’Università di Leicester. Perpetual Atomics è un’azienda specializzata in sistemi di energia nucleare spaziale, scienza ed esplorazione spaziale che commercializzerà il know-how e l’esperienza nel campo dell’energia nucleare spaziale sviluppati in oltre 20 anni presso l’Università di Leicester. Perpetual Atomics si propone di offrire soluzioni innovative per affrontare le sfide energetiche delle missioni spaziali, garantendo sostenibilità e affidabilità in alcuni degli ambienti più difficili conosciuti dall’umanità. Perpetual Atomics sarà presentato ai visitatori dell’International Astronautical Congress 2024 presso lo stand MS-B05 dell’Agenzia spaziale britannica, martedì 15 ottobre. Il professor Richard Ambrosi, direttore esecutivo dello Space Park Leicester, ha affermato: “Da quando lo Space Park Leicester ha partecipato l’ultima volta all’International Astronautical Congress, abbiamo assistito ad alcuni entusiasmanti sviluppi nell’energia nucleare spaziale e siamo lieti di poterne parlare di più al 75° International Astronautical Congress (IAC) che si terrà a Milano il prossimo ottobre. Stiamo entrando in un nuovo capitolo del nostro viaggio, uno che ci vedrà sfruttare il potenziale della tecnologia nucleare per alimentare l’esplorazione dello spazio profondo e per aprire nuove frontiere e siamo pronti a portare altri con noi in questo viaggio. L’uso dell’energia nucleare nello spazio non è solo un concetto per il futuro, sta accadendo ora”. Sulla scia del successo della partecipazione a Parigi nel 2022, un team di esperti di spicco della divisione nucleare spaziale dell’Università di Leicester sarà presente a Milano, per presentare innovazioni all’avanguardia e discutere del futuro dell’energia nucleare nell’esplorazione spaziale. La missione di Perpetual Atomics si basa su due decenni di lavoro nello sviluppo di sistemi di alimentazione a radioisotopi da parte del gruppo Space Nuclear Power presso l’Università di Leicester. Questi sistemi di alimentazione utilizzano il calore generato dal decadimento dei radioisotopi e possono essere utilizzati per fornire calore ai veicoli spaziali o convertiti in elettricità per alimentare sottosistemi chiave. Le loro unità riscaldanti a radioisotopi (RHU) e il generatore termoelettrico a radioisotopi o RTG (talvolta indicato anche come “batteria spaziale”) utilizzano combustibile all’americio, che può fornire uscite di potenza stabili ai veicoli spaziali per molti decenni.(30Science.com)