Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Con un nuovo metodo possibile ristoccare l’acqua nelle falde acquifere

(27 Settembre 2024)

Roma – Stoccare l’acqua utilizzando le falde acquifere come serbatoio, permettendo a queste formazioni naturali di conservare più acqua nel tempo. E’ questo l’obiettivo di un team di ricerca del Korea Institute of Science and Technology (KIST) che ha portato avanti uno studio a riguardo ora pubblicato sul Chemical Engineering Journal. L’iniezione di acqua superficiale nelle falde acquifere senza un trattamento adeguato può essere limitata dall’intasamento dei pori causato da microrganismi che si nutrono di materia organica, come il carbonio organico assimilabile, presente nell’acqua iniettata. Il team di ricerca del KIST aveva precedentemente dimostrato che il carbonio organico assimilabile nell’acqua grezza artificiale può essere ridotto. In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato acqua di fiume reale anziché acqua artificiale per simulare il processo periodico di iniezione. L’esperimento è durato circa 13 mesi, con l’acqua del fiume iniettata in uno strato sabbioso nel terreno a intervalli di due settimane e l’acqua prelevata di nuovo due settimane dopo per osservare i cambiamenti nella materia organica e nei microrganismi nel corso dell’esperimento. L’esperimento ha dimostrato che nonostante i cambiamenti stagionali nell’acqua del fiume, le concentrazioni di materia organica nella materia organica del suolo e nell’acqua immagazzinata sono rimaste stabili, suggerendo che un semplice processo di sedimentazione fisica senza trattamento chimico ha mantenuto una qualità dell’acqua stabile per un anno senza ostruzione dei pori. Per comprendere perché la qualità dell’acqua rimane stabile nei sistemi di stoccaggio delle falde acquifere, il team ha studiato i cambiamenti nel microbioma. Hanno scoperto che il microbioma, che può nutrirsi di materia organica presente nell’acqua di fiume reale, cambia stagionalmente. Ciò suggerisce che i microbi nel sistema di stoccaggio delle falde acquifere hanno ridotto la materia organica, prevenendo l’intasamento dei pori e contribuendo a una qualità dell’acqua stabile. Le tecniche sperimentali utilizzate in questo studio possono essere utilizzate per testare i siti di stoccaggio delle falde acquifere domestiche e proporre processi di pretrattamento per le condizioni di afflusso, e si ritiene che l’analisi continua della materia organica e dei microrganismi sarà necessaria per il funzionamento stabile dei sistemi di stoccaggio delle falde acquifere in futuro. Inoltre, sono necessari una valutazione della qualità dell’acqua recuperata e processi di pretrattamento appropriati per garantire che il sistema sia stabile.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla