Roma – La turbolenza nascosta nella rappresentazione del cielo che caratterizza “La notte stellata”, il celebre dipinto di Vincent van Gogh, potrebbe spiegare, almeno in parte, perché l’illusione di movimento del quadro è così convincente. A questa curiosa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Physics of Fluids, condotto dagli scienziati della Hong Kong University of Science and Technology. Il team, guidato da Yongxiang Huang, ha analizzato le pennellate e l’utilizzo di colori del dipinto più celebre del pittore olandese. Ne “La notte stellata”, il cielo blu vorticoso è un’esplosione di colori e forme, e ogni stella è incorniciata da increspature di giallo, che brillano di luce come riflessi sull’acqua. “La scala delle pennellate ha avuto un ruolo cruciale nella buona riuscita del quadro – afferma Huang – con un’immagine digitale ad alta risoluzione, siamo stati in grado di misurare con precisione la dimensione tipica delle pennellate e di confrontarle con le scale previste dalle teorie sulla turbolenza”. Gli autori hanno considerato le pennellate come delle foglie che turbinano in un imbuto di vento, per valutare la forma, l’energia e la scala delle caratteristiche dell’atmosfera altrimenti invisibile. Gli studiosi hanno utilizzato la luminosità relativa, o luminanza, dei vari colori della pittura come sostituto dell’energia cinetica del movimento fisico. “L’analisi rivela una comprensione profonda e intuitiva dei fenomeni naturali – spiega Huang – sembra che van Gogh avesse analizzato attentamente il movimento delle nuvole e dell’atmosfera, oppure che avesse un’innata capacità di rappresentare il dinamismo del cielo”. I ricercatori hanno esaminato la scala spaziale delle 14 principali forme vorticose del dipinto per scoprire se riuscissero a descrivere il trasferimento di energia cinetica dai flussi turbolenti su larga scala a quelli su piccola scala. Il quadro generale, riporta il gruppo di ricerca, è in linea con la legge di Kolmogorov, che prevede il movimento atmosferico. Analizzando il microcosmo all’interno delle pennellate stesse, dove la luminosità relativa è diffusa in tutta la tela, i ricercatori hanno scoperto un allineamento con la scala di Batchelor, che descrive le leggi dell’energia nella turbolenza scalare passiva su piccola scala in seguito al movimento atmosferico. “Trovare entrambe le rappresentazioni in un unico sistema è molto raro – conclude Huang – la turbolenza è una delle proprietà intrinseche dei flussi. La conoscenza di van Gogh potrebbe contribuire a una nuova definizione di questo fenomeno, in modo che abbracci più situazioni”. (30Science.com)
Valentina Arcovio
C’è della fisica nel dipinto “La notte stellata” di van Gogh
(17 Settembre 2024)
Valentina Arcovio