Roma – Comprendere meglio le tempeste estreme e prevederle con maggiore accuratezza grazie ai diversi tipi di grandine. E’ quanto hanno ottenuto dei ricercatori guidati dalla Penn State che hanno sfruttato l’archivio dei chicchi di grandine dell’ Università del Queensland (UQ). Gli scienziati hanno pubblicato i loro risultati sul Journal of the Atmospheric Sciences. “Le persone tendono a pensare alla grandine come a una sfera perfetta, come una pallina da golf o da cricket”, ha affermato il dott. Joshua Soderholm dell’UQ “Ma la grandine può avere forme strane, da oblunga a un disco piatto o avere delle punte che fuoriescono: non esistono due pezzi di grandine uguali. La modellazione scientifica convenzionale della grandine presuppone chicchi di grandine sferici e volevamo sapere se i risultati cambiassero quando si utilizzano forme naturali di chicchi di grandine non sferiche”. Il dott. Soderholm ha affermato che la creazione di una “libreria di chicchi di grandine” è fondamentale per perfezionare ulteriormente le simulazioni delle tempeste di grandine. “Si tratta in effetti di un set di dati che rappresenta le numerose e varie forme della grandine, per rendere la modellazione meteorologica più accurata”, ha affermato. “Il nostro studio ha utilizzato i dati di 217 campioni di grandine, che sono stati scansionati in 3D e poi tagliati a metà, per fornirci maggiori informazioni su come si è formata la grandine. “Questi dati fanno ora parte di una biblioteca globale, mentre cerchiamo di ottenere un quadro davvero chiaro della forma e della struttura della grandine”. “Al momento, la modellazione è specificatamente rivolta agli scienziati che studiano le tempeste, ma l’obiettivo finale è riuscire a prevedere in tempo reale quanto sarà grande la grandine e dove cadrà”, ha affermato. (30Science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Dall’archivio delle grandini un aiuto per prevedere eventi meteo estremi
(19 Agosto 2024)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla