Roma – Gettata nuova luce sul ruolo delle famiglie d’élite in una comunità rurale italiana emergente dopo la caduta dell’Impero Romano, svelando l’influenza esercitata dalle élite nella formazione delle comunità dell’Europa occidentale e centrale dopo la dissoluzione dell’Impero. A farlo uno studio guidato da Krishna Veeramah, della Stony Brook University e Patrick Geary, dell’Institute for Advanced Study, riportato su Proceedings of the National Academy of Sciences. Gli scienziati hanno combinato dati paleogenomici, archeologici e isotopici per esplorare l’influenza delle élite nella formazione e nello sviluppo di una comunità tra il sesto e l’ottavo secolo d.C. a Collegno, in Italia. La squadra di ricerca ha sequenziato e analizzato i genomi di 28 individui in un cimitero di Collegno, oltre a 24 genomi precedentemente esaminati. Gli autori hanno utilizzato analisi isotopiche dello stronzio, del carbonio e dell’azoto per caratterizzare i modelli di mobilità e le diete degli individui. La ricerca ha identificato più pedigree di individui geneticamente correlati, compreso un pedigree esteso che comprende 24 individui che coprono almeno cinque generazioni. Indizi relativi alle abitudini alimentari, alle armi e cinture elaborate sepolte con gli individui che possedevano questo pedigree esteso hanno suggerito che le famiglie elitarie con un’ascendenza genetica simile a quella dell’Europa centro-settentrionale hanno probabilmente fondato la comunità, che ha attratto e incorporato individui provenienti da diversi contesti genetici, sociali e culturali nel corso dello sviluppo della comunità. Secondo gli autori, lo studio fornisce indicazioni su come gli spostamenti di potere politico e le migrazioni abbiano influenzato lo sviluppo delle comunità rurali intorno alle élite del primo Medioevo nell’Europa post-romana. (30Science.com)
Lucrezia Parpaglioni
Nuova luce sulle élite altomedievali nell’Italia post-romana
(19 Agosto 2024)
Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.