Valentina Arcovio

La crisi di salinità ha quasi azzerato la biodiversità del Mediterraneo 5,5 milioni di anni fa

(29 Agosto 2024)

Roma – Una meta-analisi delle specie marine del Mar Mediterraneo rivela il profondo impatto della crisi di salinità del Messiniano, un drastico evento ambientale che ha portato all’evaporazione quasi completa del Mar Mediterraneo circa 5,5 milioni di anni fa. Secondo i risultati di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Science, l’evento ha quasi ripristinato la biodiversità della regione. I risultati offrono nuove intuizioni che collegano i cambiamenti tettonici e paleoceanografici alla biodiversità marina, evidenziando il ruolo significativo dei giganti del sale nel plasmare i modelli biogeografici, compresi quelli che influenzano ancora oggi gli ecosistemi. La crisi di salinità del Messiniano (MSC), verificatasi tra 5,97 e 5,33 milioni di anni fa, è stato un significativo evento ambientale che ha alterato drasticamente il Mar Mediterraneo. Innescato dall’attività tettonica che ha chiuso la connessione del mare con l’Atlantico, l’isolamento del Mediterraneo ha portato a un ciclo ripetuto di essiccazione parziale o quasi completa del bacino, con conseguenti fluttuazioni estreme di salinità, temperatura e, infine, l’accumulo di circa 1 milione di chilometri cubi di sale. Per centinaia di migliaia di anni, il piano abissale prevalentemente asciutto, che si trovava da 3 a 5 chilometri sotto il livello del mare, era caratterizzato da alte temperature e da alcuni laghi ipersalini simili all’attuale Mar Morto. Tuttavia, nonostante l’entità dell’MSC, i suoi effetti sulla biodiversità mediterranea a livello di ecosistema rimangono relativamente sconosciuti. Sfruttando un registro fossile completo e recentemente compilato della regione, che comprendeva specie diverse dal nannoplancton agli animali marini, i ricercatori hanno quantificato i cambiamenti della biodiversità associati all’MSC. Gli scienziati dimostrano che l’MSC ha portato a cambiamenti significativi nella biodiversità marina del Mediterraneo, con una dissimilarità del 66,8% tra le specie prima e dopo la crisi. La maggior parte dei cambiamenti è stata dovuta all’introduzione di nuove specie in seguito all’MSC quando il Mediterraneo ha ristabilito la sua connessione con l’Atlantico, piuttosto che alla sopravvivenza delle specie pre-MSC. In particolare, solo 86 delle 2006 specie endemiche sono sopravvissute all’evento. Inoltre, gli autori dimostrano che l’attuale tendenza alla diminuzione della ricchezza di specie nel Mediterraneo da Nord-Ovest a Sud-Est si è instaurata dopo la Crisi Messiniana. (30Science.com)

Valentina Arcovio