Valentina Di Paola

I falchi possono capire i segnali stradali per cacciare meglio

(23 Maggio 2025)

Roma – I rapaci sono in grado di capire la correlazione tra segnali acustici dei semafori e formazione di code di macchine, sfruttando le automobili per nascondersi durante un attacco. A descrivere questo curioso comportamento Vladimir Dinets, dell’Università del Tennessee, che ha pubblicato un articolo sulla rivista Frontiers in Ethology. L’autore racconta di aver trascorso del tempo nel cratere di Ngorongoro, in Africa, e di aver appreso da una guida che i rinoceronti locali avevano capito il significato degli indicatori di direzione delle auto e non intralciavano più le auto negli incroci. Incuriosito da questa bizzarra dichiarazione, Dinets ha voluto esaminare la percezione e le interazioni degli animali con i veicoli.

“In un incrocio vicino a casa mia – spiega – c’è un semaforo in cui le code di macchine si formano solo quando un pedone preme il pulsante per attraversare. In questo caso, il semaforo produce un segnale acustico. Una mattina, ho notato che da un albero lì vicino spuntava uno sparviere di Cooper (Accipiter cooperii) per dirigersi in fretta nel giardino di una casa”. “L’abitazione – aggiunge – era la dimora di una bella famiglia numerosa a cui piaceva cenare in giardino. La mattina dopo, le briciole attiravano un piccolo stormo di uccelli. Ho scoperto che il rapace era interessato a questi animali, ma la cosa più interessante è che lo sparviere attaccava sempre quando la coda di auto era abbastanza lunga da fornire copertura fino al suo albero”. Quando sentiva il segnale acustico, l’animale aspettava che le auto si allineassero e poi partiva all’attacco. Questo comportamento, secondo l’esperto, dimostra che il rapace aveva compreso la connessione tra il suono e la lunghezza della coda di auto e aveva elaborato una mappa mentale del luogo, perché se la coda di auto raggiungeva l’albero, non era possibile individuare le prede e doveva orientarsi a memoria. “Gli sparvieri di Cooper – precisa Dinets – nidificano raramente nelle città della nostra zona, ma sono comuni visitatori invernali. L’esemplare che ho osservato era quasi certamente un migratore, che in poche settimane aveva memorizzato il segnale stradale e il pattern di attacco. Ho notato un comportamento simile l’inverno successivo in un falco in piumaggio adulto”. “Da quando il segnale acustico ha smesso di funzionare e gli inquilini della casa si sono trasferiti – conclude – non ho più incontrato rapaci nella zona. La mia esperienza, però, evidenzia l’intelligenza adattativa di questi animali e la loro capacità di leggere determinate situazioni”.(30Science.com)

 

 

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).