Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Anche la birra è contaminata dai PFAS

(22 Maggio 2025)

Roma – Neanche la birra è immune dall’inquinamento dei cosiddetti PFAS, prodotti chimici estremamente resistenti che sono stati collegati a diversi pericoli per la salute umana. E’ quanto emerge da uno studio guidato dalla RTI International e pubblicato su Environmental Science & Technology. “Essendo io stessa una bevitrice occasionale di birra, mi chiedevo se i PFAS presenti nelle riserve idriche stessero raggiungendo le nostre pinte”, afferma Jennifer Hoponick Redmon, responsabile della ricerca. “Spero che queste scoperte ispirino strategie e politiche di trattamento delle acque che contribuiscano a ridurre la probabilità di presenza di PFAS nella birra.” I PFAS sono sostanze chimiche artificiali prodotte per le loro proprietà idrorepellenti, oleorepellenti e antimacchia. Sono stati trovati nelle acque superficiali, nelle falde acquifere e nelle riserve idriche comunali negli Stati Uniti e nel mondo. Sebbene i birrifici dispongano in genere di sistemi di filtrazione e trattamento dell’acqua, questi non sono progettati per rimuovere i PFAS. Modificando un metodo di analisi dell’Agenzia per la Protezione Ambientale (EPA) statunitense per l’analisi dei livelli di PFAS nell’acqua potabile, Hoponick Redmon e colleghi hanno testato 23 birre. Le birre testate provenivano da birrifici statunitensi in aree con contaminazione documentata del sistema idrico, oltre a birre nazionali e internazionali di successo prodotte da aziende più grandi con fonti idriche sconosciute. I ricercatori hanno scoperto una forte correlazione tra le concentrazioni di PFAS nell’acqua potabile comunale e i livelli nella birra prodotta localmente, un fenomeno che, secondo Hoponick Redmon e colleghi, non è ancora stato studiato nella birra al dettaglio statunitense. Hanno trovato PFAS nel 95 per cento delle birre analizzate. In particolare, il team ha scoperto che le birre prodotte vicino al bacino del fiume Cape Fear, nella Carolina del Nord, un’area con noto inquinamento da PFAS, presentavano i livelli più elevati e la più diversificata combinazione di sostanze chimiche persistenti, tra cui PFOS e PFOA. Questo lavoro dimostra che la contaminazione da PFAS da una fonte può diffondersi ad altri prodotti e i ricercatori sollecitano una maggiore consapevolezza tra birrifici, consumatori e autorità di regolamentazione per limitare l’esposizione complessiva ai PFAS. Questi risultati evidenziano anche la possibile necessità di aggiornamenti del trattamento delle acque presso gli stabilimenti di produzione, in concomitanza con l’introduzione di nuove normative sui PFAS per l’acqua potabile. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla