Roma – Innovazione e sostenibilità nei settori della Blue Economy, in particolare nell’acquacoltura e nella maricoltura. Di questo si è discusso nel corso di una conferenza intitolata “Strumenti innovativi e condivisione di esperienze per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura e maricoltura” e in occasione del concorso di idee dal titolo “Blue Future! Young Ideas for Tomorrow’s Aquaculture”, che ha visto la partecipazione attiva di giovani ricercatori e studenti di ogni ordine e grado provenienti da tutto il territorio. La conferenza e il concorso si sono tenuti nei giorni scorsi a Brindisi e le proposte progettuali presentate testimoniano come le nuove generazioni siano pronte a raccogliere la sfida della Blue Economy e siano dotate di creatività, competenze scientifiche e un autentico senso di responsabilità verso il nostro sistema costiero e il mare.
A vincere il concorso di idee il team composto da Francesco Zangaro, Francesca Marcucci, Maria Dolores De Donno, Ludovico Schifa e Giovanni Sibilio, giovani universitari, dottorandi e assegnisti di ricerca distintisi per la qualità e l’originalità della proposta. Zangaro e Marcucci, con Maurizio Pinna, professore di Ecologia e responsabile scientifico del Centro di Ricerca di Acquatina di Frigole (marina di Lecce), sono stati invitati poi presso il Senato della Repubblica, alla conferenza “La bellezza della sostenibilità – Come l’attenzione all’ambiente diventa essenza per ricerca, design, moda, bellezza e agricoltura”. Nella Sala Capitolare di Palazzo della Minerva, sede dalla Biblioteca del Senato, gli studiosi di UniSalento hanno ricevuto il riconoscimento della “Levi-Montalcini Foundation” consegnato direttamente dalle mani della presidente, l’ingegnera Piera Levi Montalcini, nipote del premio Nobel Rita.
In questa sede, il team dell’ateneo salentino ha presentato l’idea vincitrice del concorso e i più recenti risultati ottenuti con la ricerca scientifica sul tema sostenibilità e biodiversità affrontato da alcuni progetti nazionali ed internazionali quali: National Biodiversity Future Centre (NBFC, – MUR), coordinato per UniSalento dal professor Alberto Basset; Pro-Coast (Horizon Europe) e BlueDiversity (Interreg Italy–Croatia 2021-2027, https://www.italy- croatia.eu/web/bluediversity) di cui l’Università del Salento è Lead Partner, progetti – questi ultimi – coordinati dal professor Maurizio Pinna.
“L’obiettivo complessivo della ricerca è quello di promuovere modelli di sviluppo sostenibile, replicabili e inclusivi, in grado di supportare la transizione verso una Blue Economy più equa e resiliente a livello regionale, nazionale e internazionale, ponendo particolare attenzione allo sviluppo di soluzioni sostenibili, all’impiego di tecnologie innovative – come il DNA ambientale (eDNA) per il monitoraggio degli ecosistemi e della biodiversità – e alla diffusione di buone pratiche che coniughino la valorizzazione del capitale naturale con il trasferimento della conoscenza tra mondo della ricerca, territorio e imprese – dice il professor Pinna -. Le attività svolte sinora hanno già prodotto risultati importanti grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia e a metodologie non invasive, sviluppando sistemi avanzati per monitorare e gestire la biodiversità, ponendo solide basi per una gestione più sostenibile nell’area del Mar Mediterraneo, identificando come banco di prova la laguna di Acquatina di Frigole, Sito NATURA 2000 in seno al quale – conclude – il Centro di Ricerca dell’Università del Salento opera come un “living laboratory” in cui si sviluppano attività di ricerca, didattica e terza missione”.(30Science.com)