Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Scienziati, prodotti chimici sintetici sempre più presenti nel nostro cibo

(16 Maggio 2025)

Roma –  L’esposizione alle sostanze chimiche sintetiche negli alimenti sta avendo un crescente e sempre più preoccupante impatto sulla salute pubblica. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Medicine. Dalla ricerca emerge che le sostanze chimiche a contatto con gli alimenti (FCC) e il consumo (eccessivo) di alimenti ultra-processati (UPF) sono fattori trascurati in relazione alla salute pubblica, sebbene siano collegati a varie malattie non trasmissibili come tumori, malattie cardiovascolari, disturbi metabolici, malattie cerebrali e del sistema immunitario e disturbi riproduttivi. La contaminazione da FCC avviene attraverso quattro canali principali: trasporto, lavorazione degli alimenti, confezionamento e preparazione degli stessi, consentendo a sostanze nocive come bisfenoli, ftalati e PFAS di migrare negli alimenti. L’aumento del consumo di alimenti ultra-processati, che spesso contengono o sono a contatto con sostanze chimiche sintetiche, aumenta ulteriormente i rischi per la salute. “È sempre più evidente che gli attuali alimenti confezionati ultra-processati sono comodi e iper-appetibili, ma contengono molte sostanze chimiche sintetiche e microplastiche provenienti da varie fonti”, spiega Jane Muncke, autrice principale della nuova pubblicazione. “Constatiamo che l’impatto sulla salute di questo tipo di contaminazione alimentare è attualmente poco apprezzato e poco studiato. Le prove scientifiche dimostrano la necessità di adottare un approccio olistico all’elaborazione delle politiche, che integri considerazioni sulla salute planetaria e umana, inclusi i pericolosi FCC e il loro impatto sulla salute. Tutti gli imballaggi alimentari, le attrezzature di lavorazione e gli altri materiali a contatto con gli alimenti devono essere adeguatamente testati per la loro sicurezza rispetto alla migrazione di sostanze chimiche e microplastiche a contatto con gli alimenti, utilizzando metodi di analisi moderni. È inoltre necessario sviluppare nuovi approcci per testare la migrazione delle microplastiche”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla