Roma – Le cure in sperimentazione finalizzate a guarire l’infezione da HIV potrebbero aumentare l’incidenza nella popolazione se fossero associate a un significativo rischio di recidiva negli individui trattati. È il risultato di uno studio nato dalla collaborazione tra il Centro Health Emergencies guidato da Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Utrecht, pubblicato sulla rivista Nature Communications e da questa selezionato tra gli “Editors’ Highlight”, ovvero i migliori 50 articoli recentemente pubblicati nel settore della salute pubblica.
Le terapie antiretrovirali attualmente in uso contro l’infezione da HIV permettono di controllare la replicazione del virus, garantendo alle persone sieropositive una aspettativa di vita normale e bloccando totalmente la possibilità di trasmissione se il virus non è rilevabile nel sangue. Tuttavia, queste terapie devono essere mantenute per tutta la vita, in quanto il virus torna rapidamente capace di replicarsi e trasmettersi ad altri individui non appena vengono sospese. La ricerca biomedica sta, quindi, sperimentando nuovi farmaci con l’obiettivo di eradicare definitivamente il virus dall’organismo, o quantomeno da impedirne la recidiva per svariati anni dopo la somministrazione.
Utilizzando un modello matematico calibrato sui dati di HIV tra uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini (MSM) nei Paesi Bassi, lo studio ha dimostrato come l’adozione di cure che presentino un rischio di recidiva dopo alcuni anni possa invertire i grandi progressi fatti nel controllo dell’HIV, aumentandone l’incidenza nella popolazione.
Giorgio Guzzetta, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler, tra gli autori dello studio, commenta: “Questo effetto è imputabile alla trasmissione da individui con recidive non ancora diagnosticate, e si mantiene anche nell’ipotesi di monitorare frequentemente gli individui curati. Viceversa, lo studio ha mostrato come terapie che eliminino del tutto il rischio di recidiva potrebbero ridurre in modo importante l’incidenza cumulativa di infezioni HIV tra gli MSM nei Paesi Bassi fino al 60% in soli 10 anni dall’introduzione della cura.”
La ricerca biomedica e le sperimentazioni cliniche per interventi curativi contro l’HIV stanno avanzando rapidamente. La comprensione del potenziale impatto di una cura per l’HIV sulle dinamiche di trasmissione è fondamentale per il successo della sua implementazione a livello di popolazione. (30Science.com)