Roma – Una nuova frontiera si apre nel campo delle neuroscienze applicate alla terapia: la neurogastronomia. L’intersezione tra le percezioni sensoriali evocate dal cibo e l’attivazione cerebrale a scopo terapeutico sarà al centro del primo Meeting Italiano dedicato a questo tema, in programma per il 9 maggio 2025 presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR, di Palermo. A lanciare l’iniziativa è Domenico Nuzzo, ricercatore dell’Istituto per la Ricerca e l’Innovazione Biomedica del CNR e coordinatore dell’evento, che sottolinea l’esigenza di esplorare a fondo il legame tra le stimolazioni sensoriali legate al cibo e la loro influenza sull’attività cerebrale. “È noto l’impatto delle emozioni sul cervello – spiega Nuzzo – ma come queste possano essere impiegate in ambito terapeutico per il benessere cerebrale è poco conosciuto”. Da qui l’idea di creare un nucleo di ricercatori sia del CNR che universitari con l’obiettivo di sviluppare metodologie terapeutiche mirate, basate sulla stimolazione sensoriale per affrontare patologie neurodegenerative e altre condizioni. Nuzzo precisa che tali terapie potrebbero essere variabili a seconda del tipo di patologia e della persona, ponendo la sfida di “creare le prime linee guida per questo tipo di idea scientifica”. Il primo meeting palermitano si configura come un momento cruciale per riunire personalità di scienziati differenti, come psicologi, medici, fisiologi, neurofisiologi e neurologi, con l’intento di gettare le basi per lo sviluppo di questa promettente disciplina. “L’ambizione – prosegue Nuzzo – è quella di, attraverso finanziamenti opportuni, iniziare a sviluppare vere e proprie terapie riabilitative”. Il ricercatore sottolinea come le emozioni giochino un ruolo significativo nella regolazione di molti processi, addirittura neoplastici o infiammatori”, aprendo la strada all’ipotesi che la stimolazione sensoriale possa avere effetti benefici nel neurosviluppo e in patologie come il declino cognitivo. “Si parla di neurogastonomia – chiarisce Nuzzo – perché la percezione della stimolazione sensoriale è legata al cibo”. Cita esempi concreti come l’attivazione di aree cerebrali legate alla memoria tramite specifiche fragranze, o gli effetti positivi di specifici colori. “Se messi assieme – dichiara il ricercatore – questi vari tipi di stimolazione possono avere un ruolo nella neuroriabilitazione o nella neurostimolazione e, quindi, portare negli anni allo sviluppo di specifiche terapie”. La vision di questo gruppo di ricercatori è ambiziosa: “creare la prima società europea di neurogastronomia, in modo che ricercatori di varie discipline possano interagire tra loro per sviluppare questa nuova disciplina”. “L’appuntamento di Palermo – conclude Nuzzo – si preannuncia quindi come un momento cruciale per definire il futuro di questa innovativa area di ricerca”. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Il CNR si candida a epicentro della Neurogastronomia, al via il primo meeting italiano
(8 Maggio 2025)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.