Roma – La contemplazione attiva della bellezza artistica in una galleria o museo favorisce il pensiero astratto e la capacità di vedere il quadro generale nella propria vita. Lo rivela uno studio dell’Università di Cambridge, pubblicato su Empirical Studies of the Arts. Fin dall’antichità, filosofi come Platone e Kant hanno riflettuto sull’impatto della bellezza sull’esperienza umana. Ora, il nuovo offre ora prove empiriche che fermarsi a contemplare la bellezza degli oggetti artistici in una galleria o in un museo aumenta la capacità di pensare in modo astratto e di considerare il “quadro generale” quando si tratta della propria vita.
- La mostra della ceramista Lucie Rie alla galleria d’arte Kettle’s Yard, dove ebbe luogo l’esperimento psicologico. Credito Cortile del bollitore
- Alcune delle opere d’arte esposte dalla ceramista Lucie Rie presso la galleria d’arte Kettle’s Yard, che sono state protagoniste dell’esperimento psicologico. Credito Cortile del bollitore
- Alcune delle opere d’arte della ceramista Lucie Rie esposte alla galleria d’arte Kettle’s Yard, protagoniste dell’esperimento psicologico. Credito Cortile del bollitore
- Kettle’s Yard, la galleria d’arte contemporanea dell’Università di Cambridge, dove è stato condotto l’esperimento. Credito Cortile del bollitore
Utilizzando la galleria Kettle’s Yard come “laboratorio vivente”, i ricercatori hanno confrontato due gruppi: uno invitato a riflettere e valutare la bellezza di oggetti in ceramica, l’altro impegnato in un compito di osservazione neutra. I risultati mostrano che chi si concentra sulla bellezza sperimenta un maggiore distanziamento psicologico dalle preoccupazioni quotidiane, punteggi superiori nel pensiero astratto, con un aumento del 14% rispetto al gruppo di controllo e livelli più elevati di emozioni trasformative, con un aumento del 23%. L’effetto è ancora più marcato tra chi pratica hobby artistici, con un incremento medio del 25% nel pensiero astratto rispetto ai pari del gruppo di controllo. Tuttavia, il beneficio cognitivo non si traduce in un aumento della felicità percepita, suggerendo che è l’atto stesso di impegnarsi con la bellezza a stimolare nuove modalità di pensiero. Secondo Simone Schnall, autrice principale dello studio e docente di psicologia sociale sperimentale a Cambridge, questi risultati rafforzano l’idea che l’esperienza estetica possa espandere la mente e offrire strumenti per affrontare la complessità della vita moderna, sottolineando il valore sociale e psicologico dell’accesso all’arte. (30Science.com)