Valentina Di Paola

In California c’è un leone marino che tiene il ritmo

(1 Maggio 2025)

Roma – Si chiama Ronan, è un leone marino che vive in California e ha imparato a tenere il ritmo meglio di molti esseri umani. A descrivere le sue curiose capacità uno studio, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, condotto dagli scienziati dell’Università della California a Santa Cruz. Il team, guidato da Peter Cook, ha valutato l’abilità dell’animale confrontandola con quella di alcuni esseri umani.

Ronan, spiegano gli esperti, è un leone marino di 15 anni della specie Zalophus californianus, che è stato addestrato a muoversi a tempo con un metronomo. Alcuni mammiferi e uccelli hanno dimostrato di sapersi muovere a tempo seguendo segnali ritmici, ma la maggior parte dei vertebrati mostra scarse evidenze di sincronizzazione. Ronan è stata addestrata a riconoscere e muovere la testa a tempo con il ritmo di un metronomo all’età di tre anni e ha mantenuto questa capacità fino all’età adulta.

Il gruppo di ricerca ha monitorato la coerenza e la coordinazione dell’animale nel muoversi a tempo con il rullante a 112, 120 e 128 battiti al minuto (bpm). Gli stessi suoni sono stati poi presentati a dieci studenti universitari di età compresa tra 18 e 23 anni, ai quali è stato chiesto di muovere la mano a tempo con la percussione. Gli autori hanno misurato la precisione tramite un software di video tracking. I risultati, riportano gli scienziati, mostrano che nel complesso il cronometraggio di Ronan era più accurato e meno variabile rispetto agli studenti. La precisione del leone marino aumentava con il ritmo: a 128 bpm, l’animale seguiva in media 129 bpm, con un tasso di errore di 2,94 battiti. Per gli esseri umani, invece, era di 116,2 bpm con un tasso di errore di 7,34. Questo lavoro, commentano gli scienziati, ha valutato solo il rispetto dei tempi di un singolo esemplare addestrato a questa abilità. La riproducibilità dei risultati, pertanto, dovrebbe essere valutata attraverso studi più ampi.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).