Valentina Di Paola

Dal modello 3D di Noto (Giappone) nuovi indizi sulle dinamiche sismiche

(29 Aprile 2025)

Roma –  La geometria della faglia può influenzare notevolmente la gravità e le modalità con cui un terremoto impatta sul territorio. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Earth, Planets and Space, condotto dagli scienziati dell’Università di Tokyo. Il team, guidato da Ryosuke Ando, ha utilizzato una serie di simulazioni recenti per creare un modello dettagliato della faglia al di sotto di Noto, nel Giappone centro-settentrionale. La penisola, ricordano gli esperti, è stata colpita da un terremoto di magnitudo 7,5 il giorno di Capodanno 2024, che ha provocato ingenti danni nella regione a causa del sollevamento del terreno associato allo spostamento delle placche tettoniche. Il movimento, però, è stato molto variabile, e in alcune aree è stato associato a un innalzamento fino a cinque metri. Il nuovo lavoro, commentano gli autori, potrebbe contribuire allo sviluppo di modelli più dettagliati progettati per simulare scenari di diversi terremoti e mitigare i disastri futuri. “Durante il terremoto di Noto – afferma Ando – abbiamo assistito a un sollevamento devastante in alcune aree rispetto ad altre.

Volevamo capire quale meccanismo controlli la magnitudo e la variazione spaziale e temporale”. Secondo quanto emerge dall’indagine, durante il terremoto di Noto sono state coinvolte tre faglie principali, in direzione opposta del movimento laterale. Due di esse, riportano gli autori, sono inclinate verso sud-est, mentre la terza verso nord-ovest. I dati dell’attività sismica precedente sono stati utilizzati per stabilire il modello delle condizioni di stress. I risultati suggeriscono che l’area è stata soggetta a uno sciame sismico localizzato e concentrato per diversi anni prima del 2024. La simulazione, sviluppata con dati osservativi della geometria della faglia, è stata in grado di riprodurre la variazione del sollevamento verificatasi durante il terremoto della Penisola di Noto del 2024. In alcune aree, il sollevamento ha causato danni significativi, mentre in altre l’effetto non è stato così grave a causa di un sollevamento meno evidente. Sulla base del modello, inoltre, lo spostamento verticale era concentrato in prossimità delle tracce di faglia, dove questa devia dal suo orientamento orizzontale complessivo. Ciò indica che la geometria della faglia è fondamentale per l’impatto del terremoto sul territorio. “Il nostro lavoro – aggiunge Ando – ci ha permesso di analizzare la geometria tridimensionale della faglia. Abbiamo rivelato che queste caratteristiche influenzano il processo complessivo”. “Nei prossimi step – conclude – valuteremo come utilizzare il modello per sviluppare migliori scenari di rottura dinamica. Ci aspettiamo che questa scoperta porti alla creazione di un metodo per valutare le caratteristiche dei pericoli causati da futuri grandi terremoti”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).