Roma – Nonostante l’87% degli italiani conoscano quali siano i comportamenti a favore della sostenibilità, solo il 67% li adotta. Questo è uno dei dati emersi da una ricerca nazionale coordinata dalla Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva del Dipartimento di Medicina dell’Università di Udine. L’indagine, durata sei mesi, ha interpellato 420 persone in tutto il Paese esaminando diversi ambiti del vivere sostenibile: i consumi e lo shopping responsabile, la mobilità sostenibile, la gestione dei rifiuti, l’alimentazione e spesa, la cura personale, la cura e le pulizie della casa, l’energia, l’acqua e altri consumi. Per vita sostenibile si intende uno stile di vita che tenta di ridurre l’uso delle risorse naturali da parte di un individuo o di una società. L’ateneo friulano ha guidato un pool composto da altri otto partner di cui quattro atenei e quattro aziende sanitarie. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista scientifica Sustainability. Dall’indagine emerge che dei 22 oggetti (tra cui detergenti ecologici, shampoo solido, carta da forno riciclabile, abiti di seconda mano) e 18 comportamenti proposti (tra cui coltivare un orto personale, consumare frutta di stagione, utilizzare mezzi di trasporto sostenibili, fare la raccolta differenziata, ridurre i consumi energetici), complessivamente l’87% sono stati ritenuti influenti sulla sostenibilità. Soltanto il 67% di essi viene adottato dalle persone intervistate. I principali motivi del loro non utilizzo o dell’adozione erano la scarsa praticità, la loro disponibilità e il loro costo. Tra i campi in cui la percezione della sostenibilità è più bassa ci sono quelli della cura personale, 77%, e dei trasporti, 85%, che si sono confermati gli ambiti in cui questi comportamenti sono stati meno adottati. I principali motivi della loro non adozione sono: le complicazioni pratiche nell’utilizzo della vita di ogni giorno (25%), in particolar modo per trasporti e alimentazione; il difficile reperimento o realizzazione (23%), principalmente per l’alimentazione e lo shopping; il loro costo, (13%), soprattutto nell’ambito dell’energia e della pulizia della casa. “Da questi risultati appare evidente – spiega il coordinatore dell’indagine Edoardo Miotto – che occorre creare iniziative educative mirate, sensibilizzare sulle sfide della sostenibilità e promuovere politiche di consumo responsabile”. L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dalle Nazioni unite (Onu), riconosce nel vivere sostenibile uno degli obiettivi fondamentali. In particolare, sottolinea l’importanza di dotare le persone delle informazioni e della consapevolezza necessarie, anche tramite l’educazione di qualità. Questo perché le scelte dei consumatori hanno un impatto diretto sulle risorse del pianeta e sono cruciali per il futuro dell’ecosistema. Inoltre, il “sustainable living” si collega direttamente al concetto di “one health”, che evidenzia la connessione tra salute umana, animale e ambientale. “Per questo – sottolinea Miotto – è fondamentale sviluppare interventi di sanità pubblica mirati a promuovere l’adozione di comportamenti e prodotti sostenibili. Data la natura complessa dei fattori che determinano i comportamenti degli individui, per fare ciò, è fondamentale sviluppare interventi di sanità pubblica efficaci, basati sulla comprensione dei fattori che ostacolano tali scelte, sui livelli di sensibilità della popolazione e sugli ambiti in cui è più difficile applicare questi principi”. (30Science.com)
Valentina Arcovio
Solo 67% italiani adotta comportamenti sostenibili
(24 Aprile 2025)
Valentina Arcovio