Valentina Di Paola

I popoli preistorici erano più simili a noi di quanto si pensasse

(10 Aprile 2025)

Roma – In una grotta che domina l’oceano sulla costa meridionale del Sudafrica, sono stati rinvenuti migliaia di utensili in pietra, creati da antichi esseri umani circa 20 mila anni fa. A descrivere i reperti e il loro utilizzo uno studio, pubblicato sul Journal of Paleolithic Archaeology, condotto dagli scienziati del Negaunee Integrative Research Center del Field Museum. Il team, guidato da Sara Watson, ha analizzato piccoli dettagli nei bordi scheggiati delle lame e delle pietre, rivelando i processi di realizzazione e l’utilizzo degli oggetti. I risultati, commentano gli esperti, forniscono un importante approfondimento su come le persone preistoriche viaggiavano, interagivano e condividevano il loro mestiere. Gli utensili risalgono a circa 24-12 mila anni fa, quando la Terra si avvicinava alla fine dell’ultima grande era glaciale. In questo periodo, gran parte dell’acqua era congelata nei ghiacciai e nelle calotte polari, per cui l’attuale costa del Sudafrica era a pochi chilometri dall’entroterra. “Le grotte del tecnocomplesso di Robberg che abbiamo analizzato – afferma Watson – si trovavano vicine a vaste pianure aperte con grandi animali selvatici come l’antilope. Le persone cacciavano e svilupparono nuovi strumenti e nuove armi”. I ricercatori hanno individuato migliaia di utensili in pietra: piccole lame affilate e i pezzi di roccia più grandi da cui sono state scheggiate. “La maggior parte dei reperti – osserva l’autore – è stata realizzata con la tecnica della riduzione, un processo molto specifico, che viene trasmesso e imparato. Per questo è ragionevole dedurre che la popolazione stesse condividendo idee e pensieri”. “Questo lavoro – conclude Watson – dimostra quanto ancora abbiamo da imparare sulle grotte di Robberg e sulle persone che le hanno abitate migliaia di anni fa. Abbiamo una storia molto lunga e ricca come specie, e gli esseri umani risalgono a molto più indietro nel tempo di quanto la maggior parte delle persone creda. I nostri risultati dimostrano che le popolazioni durante l’ultima era glaciale erano molto simili all’umanità attuale”. (30Science.com)

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Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).