Gianmarco Pondrano d'Altavilla

I refrigeranti mettono a serio rischio l’ambiente

(28 Febbraio 2025)

Roma – Alcuni dei più importanti refrigeranti di nuova generazione tendono a scomporsi in inquinanti assai nocivi per l’ambiente. È quanto emerge da un nuovo studio guidato dalla Università del Nuovo Galles del Sud e pubblicato sul Journal of the American Chemical Society. I refrigeranti sono sostanze chimiche che si trasformano da liquido a gas, e viceversa, e trasferiscono calore nel processo, che vengono utilizzate per la refrigerazione e il raffreddamento di interni. Le sostanze chimiche vengono utilizzate anche come propellenti per aerosol, ritardanti di fiamma e nella produzione di plastiche espanse. Le idrofluoroolefine (HFO), che reagiscono rapidamente nella bassa atmosfera, sono diventate le principali sostanze chimiche sintetiche per i refrigeranti e sono considerate un’alternativa più ecologica rispetto ai loro predecessori chimici. Sebbene sia noto che le HFO si decompongono in sostanze chimiche come la trifluoroacetaldeide, si è molto discusso se questo composto si decomponga ulteriormente in fluoroformio, l’idrofluorocarburo (HFC) più dannoso per l’ambiente che le HFO dovevano sostituire. Il nuovo studio ha dimostrato che gli HFO si scompongono in una piccola quantità di fluoroformio. Gli scienziati avevano scoperto in passato che 1 kg di fluoroformio, un tempo un HFC comunemente usato, emesso oggi contribuirà al riscaldamento della superficie del pianeta nel prossimo secolo tanto quanto più di 14.000 kg di anidride carbonica (CO2). Questa nuova ricerca suggerisce che dobbiamo esaminare più attentamente l’impatto ambientale degli HFO, sollevando interrogativi sulla loro sicurezza a lungo termine. “Non comprendiamo appieno gli impatti ambientali degli HFO a questo punto”, affermano i ricercatori “Ma, a differenza di esempi precedenti come i CFC e la benzina al piombo, stiamo cercando di capire le conseguenze delle emissioni su larga scala prima di aver potenzialmente danneggiato l’ambiente e la salute umana in modo irreversibile. Stiamo cercando di cambiare il modo in cui la scienza introduce nuovi prodotti”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla