Gianmarco Pondrano d'Altavilla

GB, al via progetto multimilionario per sistema di allarme contro catastrofi climatiche

(19 Febbraio 2025)

Roma – Il Regno Unito creerà un sistema d’allarme integrato per la rilevazione precoce del rischio di superamento dei cosiddetti “punti di non ritorno” climatici, soglie di cambiamento climatico oltre le quali si rischiano conseguenze catastrofiche per il Pianeta e gli esseri umani. Il sistema – secondo quanto riportato dal Guardian – combinerà flotte di droni, sensori all’avanguardia, l’intelligenza artificiale e i modelli predittivi più precisi finora disponibili. L’Advanced Research and Invention Agency (Aria) del Regno Unito ha assegnato per il progetto 81 milioni di sterline (circa 98 milioni di euro) a 27 team. Il programma si concentrerà in particolare su due “punti di non ritorno” climatici: il collasso della calotta glaciale della Groenlandia, che causerebbe un enorme innalzamento del livello del mare, e il collasso di importanti correnti oceaniche nell’Atlantico settentrionale, che causerebbe cambiamenti globali nelle precipitazioni e danneggerebbe gravemente le riserve alimentari. Gli scienziati hanno già rilevato segnali che indicano che sistemi come la foresta pluviale amazzonica e la calotta glaciale dell’Antartide occidentale stanno diventando meno stabili. Ma i ricercatori non sono in grado di fare previsioni utili su quando è probabile che venga superato un “punto di non ritorno”. Stabilire se ciò sia possibile è il primo compito del nuovo programma quinquennale. I punti di svolta sono intrinsecamente complessi e dipendono da molti fattori. Per avere una possibilità di successo sono necessari dati migliori e modelli informatici avanzati. “In modo simile a come utilizziamo le stazioni di monitoraggio per rilevare e allertare sugli tsunami, puntiamo a stabilire reti di sistemi di monitoraggio del clima per rilevare i primi segnali di cambiamenti critici nel nostro clima”, hanno affermato Gemma Bale e Sarah Bohndiek, che co-dirigono il programma. “Attraverso questi sistemi, possiamo fornire ai decisori i dati di cui hanno bisogno per affrontare di petto la minaccia di un brusco cambiamento climatico”.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla