Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Un nuovo metodo di riciclo recupera tutte le parti dei pannelli solari

(19 Febbraio 2025)

Roma – Grazie a un nuovo sistema chimico è stato possibile riciclare interamente un pannello solare in perovskite. È quanto emerge da uno studio guidato dalla Linköping University e pubblicato su Nature. Gli autori si sono concentrati su un una nuova generazione di celle solari, quelle in perovskite appunto, che non solo sono relativamente poco costose e facili da produrre, ma sono anche leggere, flessibili e trasparenti. Grazie a queste proprietà, le celle solari in perovskite possono essere posizionate su molte superfici diverse, persino sulle finestre. Inoltre, possono convertire fino al 25 percento dell’energia solare in elettricità, il che può essere paragonabile alle attuali celle solari in silicio. Tuttavia, dato che le celle solari in perovskite hanno attualmente una durata di vita più breve rispetto alle celle solari in silicio, è importante che il loro riciclo sia efficiente e rispettoso dell’ambiente. Le celle solari in perovskite contengono anche una piccola quantità di piombo, necessaria per un’elevata efficienza, ma ciò pone anche grandi problemi per un processo di riciclo funzionante. Esistono già metodi per smantellare le celle solari in perovskite. Questi metodi comportano principalmente l’uso di una sostanza chiamata dimetilformammide, un ingrediente comune nei solventi per vernici. È tossica, pericolosa per l’ambiente e potenzialmente cancerogena. Ciò che i ricercatori di Linköping hanno fatto ora è stato sviluppare una tecnologia in cui è l’acqua che può essere utilizzata come solvente per smantellare le perovskiti degradate. Una volta decomposta nella soluzione acquosa la cella solare in perovskite può essere completamente riutilizzata permettendo la realizzazione di una nuova cella solare con la stessa efficienza di quella originale. Il prossimo passo per i ricercatori sarà sviluppare il metodo per un uso su larga scala in un processo industriale. (30Science.com)

Gallery

Gianmarco Pondrano d'Altavilla