Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Difendere i pipistrelli è essenziale per le colture del riso

(11 Febbraio 2025)

Roma – I pipistrelli della specie Mops plicatus riescono a cacciare anche a quote impressionanti, fino a 1.600 metri sopra il suolo, l’altitudine di volo di molte Fulgoroidee, insetti estremamente nocivi per le colture di riso, dei quali i pipistrelli si cibano. Questa scoperta segnala l’importanza dei pipistrelli nella difesa dell’agricoltura dedicata al riso. È quanto emerge da uno studio guidato dalla Prince of Songkla University e pubblicato su Oecologia. Il Mops plicatus è una specie tropicale, comune nel sud-est asiatico e nota per appollaiarsi in grandi grotte in colonie di centinaia di migliaia o milioni di individui. Studi precedenti hanno dimostrato che Mops plicatus si nutre di Fulgoroidee. Queste si spostano in gran numero ad altitudini elevate per razziare le risaie e riprodursi. Gli scienziati hanno catturato diversi pipistrelli adulti in una grotta nella provincia di Lopburi, nella Thailandia centrale Hanno attaccato un registratore GPS miniaturizzato da 0,95 grammi sul dorso di ogni animale utilizzando una colla medica per la pelle. I registratori GPS sono stati programmati per registrare la posizione spaziale in tutte e tre le dimensioni a intervalli di 10 minuti durante la notte. Dopo alcuni giorni, i registratori miniaturizzati sono caduti di nuovo e sono stati raccolti dagli scienziati. “Siamo stati in grado di dimostrare che il Mops plicatus ha ampie aree di foraggiamento fino a 1.743 km², che sono circa il doppio dell’area di Berlino”, afferma Christian Voigt, autore principale dello studio. “Nessun vertebrato con un peso corporeo di soli 18 grammi è mai stato segnalato con un tale raggio di foraggiamento. Alcuni pipistrelli hanno percorso distanze di oltre 200 km dalla grotta in un singolo viaggio di foraggiamento e hanno trascorso fino a 11,5 ore in volo continuo in una singola notte. Trascorrevano più del 50 percento del tempo ad altitudini superiori a 150 m dal suolo, raggiungendo regolarmente più di 1.600 m dal suolo”. Gli scienziati sottolineano l’urgente necessità di preservare e proteggere gli habitat naturali, i rifugi e i luoghi di riposo di questa specie di pipistrello, anche e soprattutto dei servizi ecosistemici che questi pipistrelli rendono agli esseri umani, difendendone le colture e quindi la resilienza alimentare. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla