Valentina Di Paola

La nuova frontiera della produzione sarà nel metaverso

(11 Febbraio 2025)

Roma – Il futuro settore manifatturiero, oltre a riguardare le macchine e l’intelligenza artificiale, potrebbe essere incentrato anche sulla riqualificazione degli esseri umani attraverso il metaverso. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Sustainability, condotto dagli scienziati dell’Università del Surrey. Il team, guidato da Wolfgang Garn, ha esplorato il potenziale trasformativo delle tecnologie del metaverso nell’ambito della produzione, concentrandosi su come la realtà virtuale e aumentata e i gemelli digitali possano migliorare l’interazione umana con i processi automatizzati. L’integrazione di tecnologie avanzate, spiegano gli esperti, è destinata a ridefinire il ruolo della forza lavoro, rendendo ancora una volta gli esseri umani una parte essenziale dell’equazione produttiva. Il metaverso, un mondo virtuale immersivo, interattivo e accessibile tramite internet, permette alle persone di socializzare, lavorare, giocare e fare acquisti attraverso avatar digitali. Le esperienze digitali condivise vengono create e vissute attraverso realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e tecnologie blockchain. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno esaminato oltre 130 articoli pubblicati dal 2010 al 2024, analizzando l’evoluzione delle applicazioni del metaverso nei contesti di produzione. Sono emerse tendenze, sfide e opportunità chiave legate allo sviluppo di questa tecnologia. I risultati suggeriscono che, mentre tecnologie come la realtà aumentata e i gemelli digitali stanno diventando sempre più diffuse, diverse barriere ne ostacolano l’adozione. I limiti principali riguardano la scarsa accuratezza, l’interoperabilità dei dati e la necessità di personale qualificato che possa coadiuvare e controllarne l’utilizzo. Gli scienziati hanno suggerito una serie di strategie utili a superare questi ostacoli, come la formazione dei dipendenti e il miglioramento della collaborazione tra esseri umani e robotica avanzata. “Siamo sull’orlo di una rivoluzione – afferma Garn – la tecnologia non è più semplicemente una sostituzione dello sforzo umano, ma un partner collaborativo che amplifica le nostre capacità. Immaginiamo un futuro in cui lavoratori e robot non sono in competizione, ma in sinergia, in grado di creare prodotti con livelli di efficienza e creatività senza precedenti”. Le tecnologie come la realtà aumentata e la creazione di gemelli digitali, sostengono gli autori, possono creare un ambiente di produzione capace di valorizzare l’intuizione umana. “Sfruttando il potere del metaverso – sottolinea Garn – possiamo anche arricchire l’esperienza lavorativa degli individui. Le aziende potrebbero semplificare i processi di progettazione, migliorare il controllo di qualità e ottimizzare le pratiche di manutenzione”. “Il metaverso – conclude – non è semplicemente un parco giochi virtuale, ma uno spazio vitale in cui il tocco umano può rimodellare in meglio il futuro della produzione”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).