Roma– Un innovativo biosensore permette di trovare in modo molto più efficiente dei metodi standard di ricerca le terre rare, fondamentali per molteplici applicazioni tecnologiche. È quanto emerge da uno studio guidato dalla Queensland University of Technology e pubblicato su Angewandte Chemie International Edition. Il sensore si basa su dei batteri modificati per trovare le terre rare. Gli autori hanno progettato una proteina ibrida, combinando una proteina legante i lantanidi, LanM, con un enzima di degradazione degli antibiotici chiamato beta-lattamasi. Questo ibrido agisce come un “interruttore” nei batteri che si attiva solo quando sono presenti le terre rare, portando i batteri a cambiare colore o a emettere un segnale elettrico. “Questo lavoro apre interessanti possibilità per l’utilizzo della biologia per rilevare e recuperare i metalli delle terre rare”, hanno affermato i ricercatori “Il sensore può anche essere modificato per varie applicazioni biotecnologiche, tra cui la costruzione di organismi viventi in grado di rilevare ed estrarre metalli preziosi.” Il team di ricerca ora pianifica di lavorare per aumentare la specificità dell’interruttore molecolare per differenziare meglio gli elementi delle terre rare strettamente correlati.(30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Sviluppato rivoluzionario biosensore per trovare le terre rare
(5 Febbraio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla