Valentina Di Paola

India, le tigri si riprendono grazie alla stabilità socioeconomica

(30 Gennaio 2025)

Roma – La stabilità socioeconomica e politica in India sembra aver favorito la ripresa delle tigri selvatiche. Questa curiosa correlazione emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati del Wildlife Institute of India e dell’Accademia nazionale indiana delle scienze. Il team, guidato da Yadavendradev V. Jhala, ha analizzato un set di dati composto dalle informazioni raccolte nell’arco di 20 anni, considerando 381mila chilometri quadrati di habitat e utilizzando modelli di occupazione avanzati e set di dati spaziali ad alta risoluzione.  L’India, spiegano gli esperti, sta lavorando efficacemente per ripristinare uno dei più grandi e iconici carnivori della penisola. Il successo delle politiche mirate a preservare la tigre, aggiungono gli scienziati, offre un’importante opportunità di esplorare i fattori socio-ecologici che influenzano il recupero del predatore in modo più ampio. I carnivori sono fondamentali per mantenere la salute degli ecosistemi, eppure sono tra le specie più minacciate, a causa della perdita di habitat, dall’esaurimento delle prede, dall’impatto dei conflitti umani e dallo sfruttamento illegale degli esemplari. Le tigri, un tempo diffuse in tutta l’Asia, erano state eliminate da oltre il 90 per cento del loro areale storico, tanto che all’inizio del XXI secolo si contavano solo circa 3.600 individui selvatici. In risposta, i paesi endemici della specie hanno lanciato nel 2010 il Global Tiger Recovery Program, con l’obiettivo di raddoppiare le popolazioni entro il 2022. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’India ha raggiunto lo scopo e ora ospita circa il 75 per cento delle tigri selvatiche del mondo. I risultati del gruppo di ricerca mostrano che i predatori hanno aumentato l’areale di quasi 3.000 chilometri quadrati ogni anno negli ultimi due decenni. Attualmente, il 45 per cento del loro territorio viene condiviso con circa 60 milioni di persone. Le aree protette, ricche di specie preda, hanno svolto un ruolo fondamentale nel fornire rifugio, riportano gli scienziati, consentendo alle tigri di ripopolare i paesaggi multiuso circostanti. Tuttavia, le regioni colpite da elevata povertà, conflitti armati e perdita di habitat sono state associate a una continua assenza di esemplari e ad estinzioni localizzate. Questi dati, commentano gli scienziati, sottolineano l’importanza di valutare fattori socioeconomici e politici per garantire un recupero di successo. “Questo case study – conclude Jhala – offre importanti indicazioni per gli altri paesi in cui sono presenti territori ospitati dalle tigri, ed evidenzia la correlazione fondamentale tra biodiversità e comunità”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).