Roma – Un nuovo approccio al riciclo delle mascherine permette di trasformare questo oggetto altamente inquinante in prodotti di alto valore come nanotubi di carbonio (CNT) e idrogeno (H2). È quanto emerge da uno studio guidato dalla Università di scienza e tecnologia di Huazhong, Cina, e pubblicato su Engineering. Con lo scoppio della pandemia della COVID-19, le mascherine sono diventate una necessità quotidiana, con una conseguente enorme quantità di rifiuti che si è andata accumulando nel tempo. I metodi di trattamento tradizionali come l’incenerimento ad alta temperatura e il deposito in discarica si sono rivelati costosi e dannosi per l’ambiente. Per affrontare il problema, gli autori del nuovo studio hanno utilizzato il FeNi-MW (catalisi assistita da microonde con FeNi/Al 2 O 3 ) per convertire le maschere facciali in CNT e idrogeno, con elevate rese. Da una prospettiva economica, lo studio ha scoperto che quando il prezzo dei CNT supera 1,49×10 alla quarta dollari/tonnellata, la pirolisi assistita da microonde è la scelta ottimale grazie alle sue prestazioni ambientali superiori e ai benefici economici. Può ridurre le emissioni di gas serra del ciclo di vita, il potenziale di eutrofizzazione e la tossicità umana, aumentando al contempo i ricavi del sistema. Questa tecnologia innovativa ha molteplici vantaggi. Si allinea ai principi di un’economia circolare riciclando efficacemente questo tipo di rifiuti. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Nuova tecnologia permette il pieno riciclo delle mascherine
(27 Gennaio 2025)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla